Il celebre chitarrista dei The Who, Pete Townshend, ha raccontato un aneddoto davvero molto interessante. Infatti, l’artista londinese ha parlato del suo storico incontro con un collega leggendario, il compianto Jimi Hendrix, e di un consiglio che non avrebbe mai voluto e dovuto dargli. Ecco cosa c’è da sapere riguardo ad una storia sorprendente.
Quando Pete Townshend incontrò Jimi Hendrix
La vicenda della quale stiamo per parlarvi risale al lontano 1966. Pete Townshend incontrò per la prima volta Jimi Hendrix subito dopo essere giunto nel Regno Unito. Jimi era in rampa di lancio e stava per trascorrere i nove mesi più produttivi della sua purtroppo breve carriera musicale, grazie ai quali sarebbe entrato nell’Olimpo del rock. Tuttavia, Pete diede a Jimi un consiglio del quale si sarebbe pentito molto presto. Ha fornito ulteriori particolari in merito in occasione di un intervista rilasciata ad Uncle Joe Benson in occasione della trasmissione radiofonica Ultimate Classic Rock Nights. Scopriamo insieme cosa gli disse.
Quel consiglio che Pete non avrebbe mai dovuto dare a Jimi
Ecco cosa ha detto Pete Townshend durante la conversazione radiofonica: “C’è un consiglio che ho dato a Jimi del quale mi sono sempre pentito. Quando il suo manager lo portò ad incontrarmi in uno studio di registrazione, lui mi chiese l’attrezzatura da acquistare. Gli dissi che stavo utilizzando un amplificatore a metà strada tra un Sound City e un Marshall, in modo da ottenere un suono estremamente sbavato”. Hendrix non perse tempo e seguì i consigli di un collega molto stimato, che però si sarebbe pentito lui stesso dell’indicazione fornita.
La consapevolezza di aver commesso un errore grave
Perché Townshend ritenne la sua indicazione palesemente errata? Scopriamolo di seguito. “Dopo un paio di settimane – aggiunse Pete – abbiamo realizzato uno spettacolo al Saville Theatre, presumibilmente aperto da Jimi. Avrei voluto non dargli mai quel consiglio. Mi ero reso conto che quel ragazzo fosse abbastanza bravo da non aver alcun bisogno di suonare ad un livello di rumore così elevato”. Evidentemente aveva ragione, viste le doti fuori dal comune dell’allora 23enne musicista di Seattle, che di lì a poco sarebbe diventato un’icona della musica mondiale in senso assoluto.
Il lavoro di Pete Townshend durante la quarantena
Pete Townshend è stato in grado di portare avanti una carriera straordinaria, sia da solista che insieme agli Who. Tuttavia, il 2020 è stato un anno difficile per la musica e le esibizioni live, con tutti i tour rinviati a data da destinarsi. Pete ha rilasciato un’altra intervista, stavolta al giornalista Matt Everett della BBC, nella quale ha dichiarato di essersi messo al lavoro per i nuovi lavori della sua band. “Passo gran parte del tempo da solo in studio, nella mia casa in campagna nel Wilshire. È come se avessi esaudito un mio desiderio, come se avessi ricevuto un regalo. Sto pensando alla possibilità di realizzare nuovi brani per un nuovo disco degli Who, anche perché l’ultimo ha ottenuto buoni riscontri. Contavo di riuscirci per l’anno prossimo e ho tante idee da sviluppare”.