I concerti rock sono stati nel corso degli anni grandi eventi in grado di dare forma a vere e proprie rivolte, non solo nel senso sociologico del termine, ma anche in quello letterale. È capitato infatti che determinati gesti operati sul palco dalle più svariate rock star causassero nel pubblico un moto particolare, alle volte purtroppo anche con epiloghi tragici, al punto da chiedere l’intervento delle forze dell’ordine, smettendo di suonare chitarre e quant’altro.
Alcuni di questi gesti così eclatanti hanno previsto la distruzioni di attrezzature o strumenti. La prima star del rock’n’roll a disintegrare volontariamente il proprio strumento sul palco risulta essere Jerry Lee Lewis, The Killer. Come tutti saprete Lewis è noto per suonare il pianoforte. Fu proprio pianoforte lo strumento a cui diede fuoco in uno show del 1958 al Paramount Theater di Brooklyn. Ciò nonostante lo strumento simbolo per antonomasia del rock è la chitarra elettrica, vediamo quindi cinque episodi in cui le rock star distrussero la loro chitarra.
Jimi Hendrix 31 marzo 1967
Jimi Hendrix è uno dei più influenti chitarristi della storia. Noto per le sue approvazioni allo strumento, un altro aspetto per cui era amato dai suoi ammiratori erano gli spettacoli dal vivo, che spesso includevano gesti in grado di far esaltare il pubblico. Da suonare coi denti, a farlo con la chitarra dietro alla schiena, a dar fuoco allo strumento. Lo fece per la precisione il 31 marzo 1967, subito dopo aver suonato “Wild Thing”.
Pete Townshend ed il soffitto troppo basso
Un distruttore seriale di chitarre ed attrezzature è senza dubbio il chitarrista degli Who, Pete Townshend, che lo rese un suo gesto iconico. La prima volta avvenne per sbaglio negli anni ’60 e fu un incidente. Infatti esibendosi sul palco di un locale dal soffitto particolarmente basso ruppe la paletta della sua Rickenbacker. A quel punto il chitarrista, visto che la situazione era irrecuperabile, decise di portare a termine l’opera. La risposta degli spettatori fu tale, che lui decise i proporre quella manovra distruttiva praticamente ad ogni show.
Chitarre e Kurt Cobain, l’arte della distruzione
Anche Kurt Cobain, il frontman dei Nirvana, una delle band più amate degli anni, ’90, era noto per distruggere le sue chitarre. Lui era infatti solito suonare chitarre acquistabili ad un buon prezzo, probabilmente anche in virtù del destino che le aspettava. Kurt riuscì ad elevare il gesto di disintegrare uno strumento sul palco ad una forma d’’arte, forse addirittura poetica. Di certo c’è che nei suoi soli 27 anni di vita ne distrusse moltissime.
David Gilmour sotto il diluvio
I Pink Floyd sono tra i gruppi con più vendite della storia, capaci di far raggiungere alla musica rock picchi di raffinatezza che raramente si erano viste in precedenza ed, a dirla tutta, anche in seguito. Anche i loro show erano molto ben ideati, basti pensare a cosa misero su per il tour di “The Wall”. Ovviamente non sempre i concerti vanno per il meglio. L’esempio più lampante che coinvolse la band britannica ebbe luogo in Texas, dove i Pink Floyd vennero presi di sorpresa da un diluvio terrificante. Il palco tecnicamente sarebbe stato coperto, ma si rivelò non esserlo sufficientemente. Fatto sta che alla fine rimasero a suonare solamente in tre: Guy Pratt, Nick Mason e David Gilmour. Quest’ultimo sul finale di “Run Like Hell”, ormai esasperato, decise di distruggere la sua chitarra, andando completamente su di giri il pubblico.
Le chitarre dei Kiss e “Rock’N’Roll All Nite”
I Kiss sono noti per aver sempre messo su spettacoli sensazionali, che nel corso degli anni hanno sempre più colpi di scena, da effetti di fuochi artificiali, a fiammate, da sputi di fuoco a voli fin in cima ai giganteschi calci o sola la folla. Sono diversi anni ormai che in chiusura la band esegue il classico “Rock’N’Roll All Nite”, la cui esecuzione è suggellata dalla distruzione di una chitarra da parte del cantante Paul Stanley.