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Arctic Monkeys: le 5 origini più strane delle loro canzoni

La carriera degli Arctic Monkeys dura già da quindici anni e ciò che rende il loro viaggio così interessante è che ogni canzone fornisce una finestra sulle loro vite. Ogni album ha un tocco personale, rispecchiando i cambiamenti nella vita della band, accanto principalmente alla vita del paroliere Alex Turner. Considerando quanto erano giovani quando sono diventati famosi, abbiamo visto la loro musica e il contenuto dei testi di Turner crescere e maturare nel corso degli anni.

L’ispirazione di Alex Turner

Il loro album più recente “Tranquility Base Hotel & Casino” è stato il loro lavoro più particolare e sperimentale.Un elemento che è rimasta costante durante la loro discografia è il criptico lirismo di Turner. Ma quando un po’ di misticismo si spezza e otteniamo un’idea dell’ispirazione di Turner, è un assaggio della vita ordinaria. Storie di feste, personaggi insoliti, amore, crepacuore e tanti eufemismi.

La poesia di John Cooper Clarke

Una poesia che ha attirato il suo interesse da adolescente è stata la poesia di John Cooper Clarke, “I Wanna Be Yours”. “Ero il tuo tipico adolescente, cercavo di essere freddo e non interessato e l’insegnante ha continuato a leggere “I Wanna Be Yours”. Mi ha fatto drizzare le orecchie in classe perché non assomigliava a niente che avessi sentito.” ha spiegato. L’unica canzone nel vasto catalogo di Arctic Monkey in cui i testi sono stati scritti da qualcun altro è appunto ”I Wanna Be Yours”.

Arctic Mnkeys e far west

Uno sguardo alla mente geniale di un compositore Alex Turner, secondo quanto riferito, ha affermato di aver “guardato alcuni western” mentre scriveva i testi per il loro quarto album, “Suck It And See”. “All My Own Stunts” ha il ritmo minaccioso e trascinante che evoca le immagini di una scena al rallentatore in un film d’azione. e. Non è l’unica traccia dell’album ispirata ai cowboy. Anche “Black Treacle”, una delle canzoni più nostalgiche dell’album, è stata ispirata da Butch Cassidy e Sundance Kid.

La collaborazione con la ex fidanzata

La hit più accattivante della band, “Fluorescent Adolescent”, è stata scritta anche in una giornata pigra in una stanza d’albergo con quella che ora è la sua ex fidanzata Johanna Bennett. Molti dei personaggi citati durante la canzone sono in realtà personaggi esagerati della loro vecchia scuola. Non c’è da stupirsi che la canzone abbia una tale profondità di sentimentalismo quando è stata composta durante un periodo di reminiscenza. Questa è una delle poche collaborazioni liriche di Turner.

L’uomo misterioso in Giappone

Il protagonista di “Brianstorm” non è un personaggio inventato. Era in realtà un ragazzo che hanno incontrato durante un tour in Giappone. Brian era un ragazzo che si è presentato nel loro camerino dopo un concerto e se n’è andato misteriosamente come è arrivato, con solo un biglietto da visita come prova della sua esistenza. “Quando ha lasciato la stanza, siamo rimasti un po perplessi. Così abbiamo fatto un brainstorming su come fosse, abbiamo disegnato una piccola immagine e scritto cose su di lui”, ha raccontato Alex Turner. “Potrebbe essere stato un mago. Potrebbe anche essere qui ora. Ma se mai scoprissimo chi era, potrebbe rovinarlo”, ha scherzato il chitarrista Jamie Cook.

Arctic Monkeys sul set

Ci sono un sacco di esempi di testi apparentemente mistici di Turner che in realtà hanno origini poco emozionanti quando vengono messi sotto esame.  Ridicolmente semplice è la storia di “Don’t Sit Down ‘Cause I’ve Moved Your Chair”, un concept creato mentre Turner era sul set del film indipendente, Submarine: “L’ho detto a qualcuno a cui ho spostato la sedia e non volevo che si facessero del male.”. Da questo punto Turner ha continuato a immaginare situazioni sempre più stravaganti e pericolose, creando una canzone con temi come fiducia e destino.

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