Giorgio Gaber ha composto diverse canzoni di critica sociale. Attraverso i suoi spettacoli teatrali ed i suoi brani ha beffardamente preso in giro la politica e la società con le sue contraddizioni, i suoi difetti e le sue disonestà. Sicuramente una categoria contro cui il cantautore si è sempre scagliato è quella dell’uomo che non sta prendere una posizione, che va verso la convenienza, che non ha ideali. Anche in canzoni divertenti come Destra-Sinistra, la prodigiosa attualità e la genialità della satira esplode con la sua veridicità. L’uomo moderno è un insieme di ipocrisie e stratagemmi beffardi che cerca di mettere in atto sempre per la sua convenienza. È su questo che riflette Il conformista, che Giorgio Gaber pubblicò nell’album Un’idiozia conquistata a fatica e ripropose poi nel 2001 in La mia generazione ha perso.
Contro la pochezza della società
Il testo di questo brano riflette lo scopo principale di uno degli album più amati di Giorgio Gaber. Durante l’ultimo periodo della sua carriera, è noto, il cantautore milanese aveva perso la speranza per una società migliore ed era semplicemente disgustato dalla decadenza di costumi che accompagnava la società contemporanea. La realtà politica, così come quella religiosa, lo avvilisce profondamente. Così, nelle varie tracce Gaber condanna aspramente il modo arrivista degli uomini che non pensano più agli ideali, ma solo a se stessi. Il cantautore analizza la società in tutte le sue più oscure sfaccettature, senza presunzione e con la brillante ironia che li ha sempre caratterizzato. Si tratta però di una ironia più amara. Riproporre Il conformista allora nell’album del 2001 era davvero necessario.
Giorgio Gaber e la satira di Il conformista
Il conformista è una delle canzoni più ironiche, ma anche più profonde dell’album. Elenca una serie di correnti politiche e di pensiero a cui il protagonista dichiara di appartenere, come il comunismo, il femminismo, ecc. Nelle strofe troviamo tale elenco in prima persona, mentre il ritornello è in terza persona come se a parlare fosse lo stesso Giorgio Gaber a spiegarci cosa significa ciò che abbiamo sentito e fino a che punto possa arrivare il conformista per i suoi scopi. La verità è che a lui non interessa nulla di ciò che predica di essere, ma prendere posizione dove gli conviene di più. Trovare il vantaggio maggiore in una scelta sociale e politica. Pertanto, il conformista sogna sogni di altri sognatori la notte, viene descritto da Gaber come un animale molto comune. Ormai, ci spiega tristemente il cantautore, siamo diventati tutti così, tutti conformisti e senza identità e ideali, che svendiamo per il nostro tornaconto. Anche dopo quasi vent’anni, purtroppo, questo brano risuona ancora di vivace attualità.