Nel corso di una recente intervista rilasciata al Podcast di Eddie Trunk, il cantante dei Poison, Bret Michaels, ha parlato del suo rapporto con il compianto Eddie Van Halen. Il leggendario chitarrista di Eruption è deceduto il 6 ottobre dopo una lunga battaglia contro il cancro. Il colloquio è iniziato con Michaels che ha spiegato che rapporto avesse con l’eroe della sei corde. In particolare, il cantante ha detto: “Abbiamo partecipato a qualche evento di golf per beneficenza. Abbiamo anche avuto modo di incontrarci qualche volta nel backstage durante i concerti. Una volta, dopo una partita di golf, Eddie mi ha aiutato a far partire la macchina“.
Successivamente, a Bret Michaels è stato chiesto se avesse mai avuto modo di rimanere in contatto con Eddie. Al riguardo, il frontman dei Poison ha spiegato: “Si trattava solo di incontrarci agli eventi. I nostri erano incontri sporadici, ma si tenevano in contesti dalla caratura elevata. Poi ci incontrammo ad Houston. I Poison erano in tour e Michael Anthony e Sammy Hagar finirono per diventare amici. Eddie Van Halen ha cambiato la mia vita. La sua morte mi ha scioccato, era una persona fantastica”.
Bret Michaels: “I Van Halen mi hanno cambiato la vita”
Quando a Bret Michaels è stato chiesto quando sia stato il primo momento in cui abbia avuto modo di ascoltare i Van Halen, il cantante ha detto: “Ricordo tutto nei minimi particolari. Ero a casa di un amico a Mechanicsburg, in Pennsylvania. Quando andavo a trovarlo ascoltavamo sempre musica. Quando ascoltammo il primo album dei Van Halen, fui travolto da Eruption e poi rimasi scioccato da You Really Got Me. In quel momento esatto, la mia vita cambiò per sempre. Quello fu, per me, il miglior suono avessi mai ascoltato”.
Bret Michaels ha rivelato di aver apprezzato l’intera discografia dei Van Halen e di esserne stato un fan sfegatato sin da quel momento. Riguardo la prima volta che ha ascoltato un disco della band, il cantante ha proseguito dicendo: “Fino ad allora, avevo solo sentito parlare dei Van Halen. All’epoca non esistevano i Social Network, quindi le voci si diffondevano con il passaparola. All’epoca stavo cominciando ad affacciarmi al mondo della musica, così decisi di farmi prestare il disco dal mio amico. In realtà, però, il vinile apparteneva a suo fratello che, quando venne a sapere che l’avessi in custodia, si infuriò, arrivando a pestarmi. Gli restituii il disco e pensai ne fosse valsa la pena“.