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I 5 album hard rock più sottovalutati della storia

Diver Down dei Van Halen, per esempio è uno dei 5 album hard rock più sottovalutati della storia. Anche qui si tratta di una classifica molto personale e che non necessariamente troverà i vostri gusti. Questo disco però, almeno secondo il nostro punto di vista, ha un certo fascino, nonostante i fan non abbiano mai apprezzato davvero l’album. Dal momento che si tratta di un lavoro che contiene quasi più cover che brani inediti, è un disco abbastanza “divertente e avventuroso”, forse anche un po’ leggero per lo standard dei Van Halen. Certo, non è paragonabile al primo disco o in generale ai primi lavori del gruppo, ma va bene così. Vediamo poi quali sono gli altri 4 album hard rock più sottovalutati della storia.

Red Rose Speedway di Paul McCartney

Dopo la fine e la scomparsa dei Beatles, Paul McCartney ha dato grande impegno per cercare di stabilizzarsi come solista. Si può dire che ci sia riuscito, prima con i Wings e con la moglie Linda, poi come vero e proprio solista. Il secondo album dei Wings, per l’appunto Red Rose Speedway, è forse troppo sottovalutato e si capisce chiaramente che Macca vuole ritornare al mood tipico dei Beatles. Ci sono delle ottime canzoni come “My Love”, “Big Barn Bed” e “Get on The Right Thing” che ci stanno benissimo e sembrano pezzi usciti direttamente da Abbey Road. Anche qui va detto che non è come un disco dei Beatles, ma è comunque molto buono.

Garage Inc. dei Metallica

I Metallica, dopo essere stati il top del top della scena thrash metal per tutta la durata degli anni ’80, dopo anche il loro storico Black Album, dovevano far qualcosa. Hanno fatto sì qualcosa di sperimentale, ma si sono anche divertiti. Garage Inc. è quell’album in cui la band dimostra che ha voglia di divertirsi, di fare delle cover di pezzi già grandi e ottimi e non si tratta assolutamente di una scelta pigra. Ci sono cover di pezzi dei Black Sabbath, Nick Cave, This Lizzy, Lynyrd Skynyrd e molti altri. Le atmosfere alla Metallica si sentono eccome e fanno piacere, oltre a dimostrare che la band riesce ad arrangiare in maniera veramente interessante.

One Hot Minute dei Red Hot Chili Peppers

A metà degli anni ’90, sembrava che i Red Hot Chili Peppers fossero finiti, complice l’addio veramente improvviso di John Frusciante. Il chitarrista voleva allontanarsi dal mainstream e cercare di trovare la pace con sé stesso, con la fama e con le droghe. La band chiamò i Jane’s Addiction e strappò loro il chitarrista Dave Navarro e ciò fece storcere il naso ai fan. E anche l’album non fu apprezzatissimo, forse perché volto di più all’hard rock che alle atmosfere funk ed è per questo che è un ottimo disco. Forse troppo sottovalutato e distante dal mood della band, ma valido e per l’appunto diverso.

Yield dei Pearl Jam

Ed eccoci arrivato alla fine di questa lista dei 5 album hard rock più sottovalutati di sempre. Questo disco vi invitiamo ad ascoltarlo e non vi diciamo nulla. C’è del flow musicale e delle punte di sperimentazione molto interessanti. Stop.

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