Nella storia del Rock, alcune figure si sono distinte, nel breve periodo, come archetipi di quel paradigma musicale. Tra questi, spiccano sicuramente, quelle del chitarrista e del cantante. Sebbene, il secondo, sia per definizione il volto e la voce di una band, attorno al primo si è sempre creato un alone di affascinante mistero. Il mondo della chitarra pullula di esempi straordinari di personalità storiche. Da Jimi Hendrix a Eric Clapton, David Gilmour o Jeff Beck, tra gli altri. Nonostante, quando si parla di Guitar Hero, si ricada sempre sugli anni d’oro del Rock Classico, il mondo della musica ha saputo sbalordire anche gli ascoltatori più esigenti, attraverso l’ascesa di musicisti dalla caratura elevatissima.
Nell’universo chitarristico, si sono avvicendati dei virtuosi dello strumento dalle abilità impressionanti che, nel corso della storia, hanno rivoluzionato la sei corde, spingendola oltre i suoi stessi limiti. L’ammirazione che gli appassionati serbano nei confronti di queste figure, del resto, deriva dal carisma e dalle doti innate che hanno proposto sul palco come in studio. In questa classifica, abbiamo deciso di omaggiare gli eroi della chitarra, elencando alcuni di quelli che, secondo noi, sono tra i riff più difficili da imparare a suonare.
5) Red Hot Chili Peppers – Snow (Hey Oh)
I Red Hot Chili Peppers sono una Rock Band fondamentale per la storia della musica moderna. Sebbene gran parte dei loro brani siano stati hit scardina classifiche, capaci di spodestare i grandi del Pop dalle vette delle charts mainstream, questi sono rivestiti da un flavour eclettico straordinario, costituito prevalentemente dall’ensemble Flea/Frusciante. Snow è una delle canzoni più evocative dei Red Hot e presenta uno dei riff più difficili da suonare alla chitarra. Sebbene si componga di accordi di base, il modo con cui John Frusciante li adorna, attraverso l’aggiunta di piccoli lick, rende il brano intramontabile quanto insidioso da riproporre.
4) Metallica – Blackened
Blackened è uno dei brani più famosi della leggendaria band simbolo del Thrash Metal. Il riff della canzone venne scritto dal bassista, Jason Newsted e presenta una serie di particolari intricati. Aggressivo quanto travolgente, Blackened venne alla luce attraverso un’idea di Jason Newsted che venne immediatamente proposta a James Hetfield che provvide a costruire le parti mancanti dell’iconico brano.
3) Joe Satriani – Satch Boogie
Tratta da Surfing With The Alien del 1987, Satch Boogie è una canzone molto famosa nell’ambiente chitarristico, ad opera di un virtuoso assoluto della sei corde. Il sound roboante e visionario di Joe Satriani, ha influenzato un’intera generazione di chitarristi e; è ancora oggetto di unanime ammirazione da parte dei musicisti e degli appassionati più devoti al mondo della chitarra. Satch Boogie è un brano semplicemente straordinario, dalla difficoltà disarmante. Non solo le sezioni soliste, ma anche il riff principale è uno dei più difficili da suonare alla chitarra.
2) Dream Theater – The Dark Eternal Night
Nel corso della loro carriera, i Dream Theater hanno messo la firma su alcune pietre miliari dallo splendore rarissimo. Il loro stile, a dir poco unico, gli ha permesso di affermarsi come la band più famosa nella storia del Progressive Metal. Pur essendo particolarmente conosciuti dalle masse, i Dream Theater continuano a stupire i loro milioni di fan in tutto il mondo attraverso esercizi di stile formidabili. The Dark Eternal Night rappresenta, dal punto di vista strumentale, un tripudio di aggressività e di tecnica. Il riff di chitarra che John Petrucci propone a circa 6 minuti dall’inizio del brano racchiude una difficoltà unica e la fluidità con cui viene eseguito è semplicemente strabiliante.
1) Eric Johnson – Cliffs Of Dover
Eric Johnson è un chitarrista straordinario. Uno strumentista eclettico dal playing sopraffino. Eppure, con Cliffs Of Dover il chitarrista si è detto, in diverse occasioni, stupito di sé stesso; arrivando, addirittura, a rifiutare di attribuirsi tutto il merito della scrittura di un riff tanto evocativo quanto istrionico. Il brano, colonna portante del paradigma chitarristico contemporaneo, tesse atmosfere tanto gioviali e, a tratti, catchy, quanto estremamente tecniche. Johnson compose una delle canzoni dal riff più difficile da suonare alla chitarra in soli 5 minuti, rimanendo tanto sorpreso dalle sue capacità da aver definito la canzone un “dono dall’alto”.