Sapevate che Jimi Hendrix era un grande appassionato di fantascienza? Ebbene sì, lui e suo fratello Leon amavano fantasticare e fare diversi sogni legati a pianeti lontani, dischi volanti e alieni di vario genere. Sarebbe stata proprio la fantascienza a plasmare con il tempo il sound veramente unico e caratteristico di Jimi Hendrix. Il chitarra americano aveva quindi portato una grandissima innovazione nel mondo blues e lo aveva idealmente fuso con il mondo fantascientifico. Attenzione però, Jimi Hendrix non parlava di alieni nelle sue canzoni, bensì adattava l’immaginario ai suoni e non era una cosa molto semplice negli anni Sessanta.
Il contributo di Chas Chandler
Immaginiamo per un attimo il celebre effetto “Wah Wah”. E se fosse qualcosa che Jimi Hendrix aveva preso direttamente da qualche riferimento a pianeti lontani? Non lo sappiamo ovviamente, ma è bello e divertente pensarlo. Pare infatti che Jimi Hendrix fosse un grande fan di tutto ciò che riguardava la distopia aliena, le immagini apocalittiche e tutti i suoni strani dello spazio. Il suo grande amore per la fantascienza però, secondo il suo manager dell’epoca Chas Chandler, si intensificò da adulto. Il produttore era non solo il produttore di Jimi, ma anche una grande fonte di lettura. Chandler aveva infatti una collezione davvero vasta di romanzi di fantascienza che Hendrix adorava.
Da Purple Haze alla fantascienza
Pensiamo per un attimo a Purple Haze, una delle canzoni più famose di Jimi Hendrix. Quanti elementi che rimandano alla fantascienza possono essere tirati fuori? Per esempio, si citano le radiazioni cosmiche, i riferimenti fantascientifici, tutto ciò che riguarda anche lo space rock e così via. La Terra viene definita come una sorta di fattoria di persone, afferma che la gente non la capisce e che c’è uno stato molto particolare. Vero è che questo significato potrebbe essere legato alle allucinazioni dovute a droghe e LSD, ma forse c’è qualcosa di molto più culturale sotto. La chitarra elettrica che si univa perfettamente alle sue parole non poteva essere qualcosa “a caso”, tutt’altro.
L’afrofuturismo di Jimi Hendrix
Secondo alcuni, Jimi Hendrix è stato uno dei primi ad adattare il cosiddetto “Afrofuturismo” nei suoi pezzi. Si tratta di una sorta di visione culturale che associa il pensiero al futuro e al mondo fantascientifico con una spinta afro molto marcata. Un altro che viene definito vicino a questa visione è Sun-Ra, un’altra più contemporanea è Janelle Monáe. Ciò che è bello pensare è che Jimi ha scritto dei pezzi che presentano idee e visioni abbastanza apocalittici. Si percepisce il desiderio di scappare, di andarsene via, di fare delle esperienze al limite del conoscibile umano.
Un modo per trovare ispirazioni e valvola di sfogo
Forse Jimi non era tanto ottimista. Ma lui cercava di andare avanti, soprattutto dal punto di vista musicale. A volte disegnava uno scenario apocalittico, altre volte era solamente triste. Ora sappiamo perché Jimi Hendrix era un grande appassionato di fantascienza: da giovane lo faceva volare lontano dalla sua famiglia difficile e complessa. Al contempo era anche un modo per comunicare e trovare ispirazione.