Il 2001 è stato un anno molto produttivo nell’ambito del metal e della musica rock in generale. Numerosi gruppi si sono dati da fare per realizzare lavori discografici di alto livello. Scopriamo insieme quali sono stati i 10 album metal più iconici del 2001, secondo una lista pubblicata dal sito Internet di settore Ultimate Guitar. Eccoli con le varie band in ordine alfabetico.
Converge – Jane Doe
Iniziamo dal quarto album di una band veterana nell’ambito del metalcore. Jane Doe ha fatto in modo che i Converge diventassero famosi a livello internazionale. Il vocalist Jacob Bannon ha realizzato testi maturi e brutali, contribuendo alla creazione di un gioiello nel suo genere.
Devin Townsend – Terria
Quando Devin Townsend si concentra su un tema, lo spreme fino all’ultima goccia e ci regala sempre un omaggio finale. Il suo album metal Terria è un lavoro di stampo progressive di pregevole fattura. Ogni follia ha lasciato spazio a brani sereni come Mountain e Tiny Tears.
Dimmu Borgir – Puritanical Euphoric Misanthropia
I Dimmu Borgir vengono considerati come una pecora bianca del black metal norvegese per la sua capacità di inserire elementi sinfonici in un ritmo più gioioso rispetto alla media. Questo album, così come quello successivo di due anni dopo, hanno reso il black metal sinfonico fruibile per un pubblico trasversale.
Kreator – Violent Revolution
Gli esponenti del thrash metal tedesco ritrovano il loro equilibrio interiore con un album ispirato ai loro fasti degli anni ’80. Le loro sfumature death continuano a farsi vedere, ma alcune tracce del loro decennio di difficoltà rimangono, nonostante un disco ben riuscito.
Opeth – Blackwater Park
Gli Opeth hanno dato vita ad un album metal adatto ai veri intenditori del genere. Blackwater Park è un lavoro pieno di sfaccettature, con composizioni raffinate e riff curati nei minimi particolari. Il suo leader Mikael Akerfeldt è diventato così un massimo esponente del progressive rock, con reazioni contrastanti per chi ascolta l’album.
Rammstein – Mutter
Dopo un tour internazionale di ben quattro anni che ha fatto seguito al grande successo di Sehnsucht, i Rammstein hanno scelto di aggiungere nuovi esponenti come Til Lindeman. Mutter è stato prodotto da un’etichetta discografica di alto livello e brani come Ich Will, Sonne e la title-track sono davvero sorprendenti.
Slayer – God Hates Us All
I fenomeni del thrash metal come gli Slayer sono tornati in auge nel 2001. Dopo aver trascorso un periodo buio, la band ha realizzato un capolavoro come God Hates Us All. Il ritorno alla brutalità e i riff di chitarra di Jeff Hanneman impreziosiscono ulteriormente il disco.
Slipknot – Iowa
Tra gli album metal più iconici del 2001, non poteva mancare questa opera sorprendente degli Slipknot. Iowa viene apprezzato per la sua forte impronta nu-metal. È un disco brutale e al tempo stesso accessibile ad un vasto pubblico, con una forte impronta hardcore. Un chiaro esempio di arte da tenere in considerazione.
System of a Down – Toxicity
Il secondo album della band di Serj Tankian è un altro manifesto del nu-metal, senza alcuna trappola commerciale. Toxicity è stato apprezzato dal pubblico perché album metal vero, adatto ad un pubblico di settore. Dalla critica sociale alla poesia, dall’uso di strumenti musicali sorprendenti alla pura brutalità, si tratta di uno dei dischi più amati del 21esimo secolo, forse in senso assoluto.
Tool – Lateralus
Concludiamo con i Tool, che erano già sulla buona strada per trasformare il progressive metal e convertirlo in un prog rock mescolato con jazz e classica. Lateralus è stato il culmine di questa tendenza, con diversi aspetti collegati all’occulto. Ha raggiunto la leadership della classifica Billboard 200.