Eddie Van Halen non era noto solamente come un chitarrista bravissimo con il Tapping e a fare lo shredder. Eddie Van Halen è diventato un’icona degli anni ’80 in un modo che pochi potevano aspettarsi. Difficile spiegare un solo motivo, ma va detto che Eddie Van Halen ha davvero cambiato il modo di suonare la chitarra come pochissimi altri nella storia dello strumento a 6 corde. Probabilmente altri nomi che sono riusciti a scrivere una pagina importante nel rock son stati Jimi Hendrix, Eric Clapton, Yngwie Malmsteen e pochissimi altri. In un periodo poi in cui la musica di stampo chitarristico sembrava andante verso la morte, Eddie dimostrò che non era affatto così.
La capacità di vedere oltre il domani
Il Nostro ha davvero fatto esplodere tutto il mondo della musica da subito, quando uscì con il disco di debutto della sua band nel 1978. Molti lo associano, e non sbagliano molto in questo, al celebre Tapping, ma non era solo questo. Eddie Van Halen capì negli anni ’80 che i tempi stavano cambiando e non poco. Aveva già intuito che stava nascendo un interesse veramente molto forte per i suoni elettronici che poi sarebbero confluiti nella new wave. E lui cosa fece? Si adeguò. Ma in realtà non si adeguò solamente, anzi cercò di fare di testa sua prendendo ciò che gli piaceva ma adattandolo in una forma davvero unica.
Jump, un grande pezzo
Basti pensare a Jump, il pezzo più famoso della discografia dei Van Halen. Se si ascolta questo pezzo, molti potrebbero pensare che si tratta di un semplice brano che usa un pesantissimo sintetizzatore in tutto il pezzo e ok. Invece no, Eddie Van Halen aveva creato un pezzo mitico. Era riuscito a fare qualcosa che colpisse il grandissimo pubblico in un modo davvero creativo. Il sintetizzatore era stato esattamente suonato come la sua celebre Frankenstrat e ciò non era sicuramente facile, tutt’altro. Ecco perché Eddie Van Halen è diventato un’icona degli anni ’80, adattando ciò che piaceva lui e il suo amore per la chitarra elettrica alle nuove tendenze dell’epoca. Pochi riescono a farlo.
Un idolo rock
Lui stesso disse che aveva registrato Jump partendo prima dalle tastiere e poi inserendoci le chitarre. Aveva le idee così chiare che gli bastò solamente una ripresa. Da buon perfezionista, Eddie non era però contento del suo assolo di chitarra ma non c’era tempo per farne uno nuovo un’altra volta, il nastro era finito. Ma alla fine il nostro dichiarò che la chiave di tutto era il sintetizzatore.
Il genio di Van Halen
Negli anni ’70, molti chitarristi hard-rock erano partiti alla ricerca di un modo per tirare il mood più personale dai loro strumenti. Eddie Van Halen non solamente ci era riuscito da solo (come aveva fatto anche Brian May con la chitarra che aveva costruito con suo padre) ma aveva fatto di più. Aveva adottato lo stile hard rock unendolo a uno strumento che con la chitarra sembrava non c’entrava nulla, ovvero il sintetizzatore. Ovviamente Eddie non lasciò mai il suo grande amore e anzi, quella canzone fu una sorta di parentesi divertente e fortunatissima.