La morte di David Bowie è universalmente riconosciuta come uno degli eventi più tragici di sempre, nella storia della musica e nel contesto artistico che ha sempre portato il Duca Bianco a primeggiare più di tanti altri musicisti e artisti che abbiamo avuto modo di ascoltare e conoscere nella storia della musica. Un’arte così tanto pregevole, raffinata e unica che anche la morte dello stesso britannico è considerabile, grazie al suo ultimo capolavoro, una vera e propria opera d’arte. Vogliamo parlarvi di come David Bowie sia stato in grado, grazie al suo incredibile talento, di rendere la sua imminente morte un capolavoro artistico, attraverso una pregevole realizzazione che ancora oggi ricordiamo con grandissima emozione
La storia di Blackstar, l’ultimo album in studio di David Bowie
Il capolavoro di cui parliamo non può che essere l’ultimo album in studio pubblicato da David Bowie; Blackstar è il venticinquesimo album che sia stato pubblicato dal cantautore britannico, l’8 gennaio del 2016 e due giorni prima della sua tragica morte. Il prodotto discografico stesso, che ha esordito al primo posto all’interno della classifica di vendite britannica, ha debuttato con una vendita di oltre centomila copie, e con la prima posizione in 35 nazioni del mondo.
Il disco stesso è stato pubblicato nel giorno del 69esimo compleanno di David Bowie, per quanto il singolo Blackstar, estratto dall’album, fosse stato già pubblicato nel novembre del 2015 e utilizzato come musica per la serie televisiva The Last Panthers. Successivamente, il 17 dicembre del 2015, era stato pubblicato il brano Lazarus, accompagnato da un videoclip promozionale molto emblematico dello stadio e stato fisico del britannico. Un modo incredibilmente pregevole per rappresentare l’imminente morte a cui David Bowie sapeva di essere ormai vicino.
Il significato di Blackstar e le dichiarazioni di Visconti
Blackstar è la compiuta realizzazione di un artista consapevole della sua imminente morte e che, nonostante ciò, vuole lasciare un ultimo e pregevole ricordo di sè in termini discografici. Secondo Visconti, che ha parlato a lungo del disco, Blackstar rappresenterebbe il canto del cigno di David Bowie: «Ha sempre fatto quello che voleva fare. E ha voluto farlo in questo modo, e voleva farlo nel modo migliore. La sua morte non è stata diversa dalla sua vita: un’opera d’arte. Ha fatto Blackstar per noi, è stato il suo regalo di addio. Sapevo da un anno che questa sarebbe stata la sua maniera. Non ero preparato, però: è stato un uomo straordinario, pieno di amore e di vita. Sarà sempre con noi. Ora possiamo piangere.»