Lucio Dalla è stato un cantautore originale, istrionico e apprezzatissimo. Sono tantissimi i suoi brani che sono diventati classici della nostra musica, come ad esempio Anna e Marco oppure Caruso, che ha ricevuto moltissime cover anche da artisti internazionali. Nella sua carriera, Dalla si è distinto per la forza dei suoi testi, per la sua personalità e per la ricercatezza musicale. Ha sempre sperimentato vari generi, come il beat, l’opera lirica, ecc. Ciò naturalmente anche grazie alle sue grandi capacità di musicista, era infatti un polistrumentista brillante: suonava il pianoforte, il sassofono e il clarinetto. Una delle canzoni più conosciute di Lucio Dalla è L’anno che verrà. Curiosamente, è anche quella il cui titolo si sbaglia più facilmente e frequentemente. Molti la identificano come “Caro amico ti scrivo”, celebre incipit del brano. Il testo ha una storia molto interessante.
Caro amico ti scrivo…
Nel 1979 Lucio Dalla pubblica un album che prende proprio il suo nome. Di questo disco fa parte proprio L’anno che verrà, cantata già nel 1978.
Così mi distraggo un po’
E siccome sei molto lontano
Più forte ti scriverò
C’è una grossa novità
L’anno vecchio è finito ormai
Ma qualcosa ancora qui non va.
Il messaggio di speranza
Il testo in generale è allora strutturato, come il celebre incipit ci dice, come una semplice lettera ad un amico. Si parte in maniera semplice, fino ad arrivare alla conclusione che è in realtà un grande messaggio di speranza. Infatti, Lucio Dalla ne approfitta per descrivere la società ed il mondo a cui appartiene, con le sue problematiche, ma la conclusione è assolutamente positiva.
Compreso quando è festa
E c’è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra
E si sta senza parlare per intere settimane
E a quelli che hanno niente da dire del tempo ne rimane
Porterà una trasformazione
E tutti quanti stiamo già aspettando
Sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno
Ogni Cristo scenderà dalla croce
E anche gli uccelli faranno ritorno.