Andiamo a ripescare dagli archivi del rock quella volta che Paul McCartney rispose in maniera molto strana a Keith Moon. Quest’ultimo, già celebre batterista degli Who, aveva sentito che c’era un posto libero nei Beatles e aveva chiesto di unirsi ai Beatles. Nel 1966, gli Who erano diventati delle grandissime rock star. “My Generation”, uscito alla fine dell’anno precedente, era stato un pezzo incredibile, arrivato al numero 2 delle classifiche del Regno Unito. Ma questo non aveva reso la band tranquilla, anzi. Vediamo perché Paul McCartney rifiutò Keith Moon come batterista nei Beatles.
Le difficoltà all’interno degli Who
In effetti, il 1966 era stato uno dei momenti clou del caos all’interno degli Who. Sebbene la band abbia permesso al cantante Roger Daltrey di rientrare nella band dopo aver picchiato il batterista Keith Moon, la situazione non era migliorata. Nella primavera del ’66, Daltrey stava saltando diversi concerti degli Who e ciò aveva di fatto spinto a pensare che la band lo avrebbe sostituito. Nel frattempo, le relazioni tra Moon e Pete Townshend si erano deteriorate oltre ogni immaginazione. C’era pure stato un incidente in cui Keith Moon inseguiva Pete Townshend attraverso un vagone del treno mentre brandiva un coltello.
I Beatles non volevano un rimpiazzo di Ringo Starr
In quel periodo, Moon iniziò a cercare un’altra band con sede a Londra per unirsi a suonare. Dopo che la sua proposta agli Animals non aveva avuto alcun successo, vide i Beatles in un club. Così Keith Moon ha deciso di chiedere a Paul McCartney se i Fab Four lo avrebbero voluto. Paul McCartney aveva detto a Keith Moon che non stavano cercando un batterista per davvero dato che volevano recuperare il rapporto con Ringo Starr. I Fab Four non aveva praticamente mai voluto sostituire uno dei membri della band. Anche dopo che Ringo lasciò il gruppo nel ’68, loro erano pronti ad riaccoglierlo subito.
La proposta di Keith Moon
Il biografo di Who Mark Blake ha descritto il momento in cui Keith Moon si avvicinò a Paul McCartney al locale Scotch of St. James. Dopo essersi avvicinato allo stand della band, Moon aveva detto loro che gli sarebbe piaciuto “unirsi” a loro. Paul McCartney aveva risposto che Moon l’aveva già fatto (cioè, era lì a parlare con loro). “No, voglio dire, posso unirmi alla band?” chiese Moon. Secondo Blake, Paul McCartney aveva rifiutato e decise di suggerire a Moon di parlarne con Ringo Starr. Gli sforzi di Moon per trovare un nuovo concerto non finirono quella notte.
La seconda band, “I Lead Zeppelin”
A maggio si è unito a Jimmy Page, Jeff Beck, John Paul Jones e Nicky Hopkins in studio per registrare “Beck’s Bolero”. Ed è andato così bene che il gruppo ha preso in considerazione l’idea di creare una band, che Moon aveva proposto di chiamare “Lead Zeppelin”. Non se ne fece nulla, alla fine della fiera. Ma comunque Keith Moon e Ringo Starr rimasero sempre molto amici e non ci fu mai una vera competizione tra loro, anzi. Anche se Paul McCartney rifiutò Keith Moon come batterista nei Beatles, Ringo non ce l’ebbe mai con lui.