Quali sono le 5 canzoni rock flop, brani considerati brutti e che non sono stati per nulla fortunati? La lista dovrebbe essere veramente lunga, ma per motivi di spazio ne mettiamo solamente 5. La prima che andiamo a inserire è Let There Be Love, degli Oasis, tratta dal loro penultimo album in studio Don’t Believe The Truth. Se l’album non si può certo dire che fosse brutto, il pezzo non ha la stessa fortuna. Melenso, lento, talmente tanto simile come struttura delle melodie vocali a “Acquiesce” sempre degli Oasis (pezzo molto migliore di questo) che non dice davvero nulla. Fu un obbligo imposto dalla casa discografica e francamente si sente.
“Sussudio” di Phil Collins
Era il 1985. Il critico Michael Saunders nel Sun–Sentinel definì il pezzo come la peggior canzone dell’era rock. Secondo lui la canzone era “insipida” e “indifendibilmente stupida“. Altri giornalisti avevano definito il pezzo come un brano freddo, molto superficiale, quasi malvagio per le orecchie degli ascoltatori. Insomma, non si salvava nulla e neanche il pubblico la considerò così positivamente. Alcuni dissero che si trattava della canzone più brutta degli anni Ottanta. Forse un po’ esagerato, ma neppure così tanto. Povero Phil Collins!
“A Sky Full of Stars” dei Coldplay
Precisiamo subito una cosa. Il pezzo non fu assolutamente un flop dal punto di vista delle vendite, dal momento che il pubblico la scaricò a iosa. Ma allora perché l’abbiamo inserita nella lista delle 5 canzoni rock flop? Perché non è un pezzo rock, semplice. Sembrava proprio che la band di Chris Martin avesse abbandonato la propria dimensione di band britrock e britpop e fosse andata direttamente nel mondo dance ed elettronico. I fan di vecchia data vi diranno tutti che si tratta di una canzone che con i Coldplay non ha davvero nulla a che fare e noi siamo assolutamente d’accordo.
“Nightlife” dei Green Day
Neanche i Green Day si salvano e qualche cagatina l’hanno fatta anche loro. Basterebbe anche solo vedere il video per capire che si trattava subito di un disastro annunciato. Siamo di fronte a un pezzo veramente scialbo in cui la band cerca in qualche modo di variare, di cambiare genere, di provare a fare qualcosa di diverso ma fallisce miseramente. Come anticipavamo prima, il video parla da solo, sembra non c’entrare quasi nulla con la band di Billie Joe Armstrong e viene infatti considerato uno dei punti più bassi della carriera della band. E ci accodiamo a questa interpretazione.
“Part of Me” di Chris Cornell
Le sperimentazioni musicali di norma andrebbero sempre apprezzate. Ma ci sono sempre delle eccezioni e qui siamo di fronte a una di queste. Siamo di fronte a una delle voci rock più interessanti e particolari degli ultimi venti anni, ovvero quella di Chris Cornell, e sentendo questo pezzo non si può non pensare: “perché?”. Il produttore Timbaland, celebre per le sue collaborazioni con altri artisti pop, qui sembra aver creato qualcosa sui misura, ma non per Chris Cornell. Non è un caso che la canzone viene considerata una delle peggiori della carriera di Chris Cornell. Queste erano per noi le 5 canzoni rock flop.