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Gli album rock più indimenticabili di sempre

Sembra quasi una ripetizione stilare una classifica sui grandi classici del rock, poiché già nel nome contengono la loro definizione. Un classico di per sé è qualcosa di immortale, ineguagliabile, capace di resistere al tempo e ai cambiamenti intorno a lui. Se parliamo di musica e rock poi, individuare una classifica di lavori discografici ascrivibili sotto questa categoria è ancor più difficile. Troppi sarebbero i nomi degli artisti e delle rockband da elencare. Per questo, sapendo che la lista può essere largamente ampliata e arricchita, andiamo alla scoperta di alcuni degli album rock più indimenticabili di sempre.

ZIGGY STARDUST, DAVID BOWIE

Iniziamo questa breve classifica con il nome non solo di un album indimenticabile ma di un artista altrettanto immortale. Parliamo di David Bowie e del suo The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders of Mars, pubblicato nel 1972 per la RCA Records. Quinto lavoro discografico del Duca Bianco venne accolto da un enorme successo di pubblico e critica, arrivando a vendere oltre 7,5 milioni di copie.

Ziggy Stardust, una delle opere di maggior successo del cantante britannico, può essere considerata la pietra miliare con la quale David Bowie si affermò definitivamente come uno degli artisti poliedrici, coerenti e influenti della sua generazione.

HOTEL CALIFORNIA, EAGLES

Al secondo posto di questa breve classifica su alcuni degli album più indimenticabili della storia del rock troviamo un grandissimo classico del genere, ovvero Hotel California degli Eagles. Quinto album in studio per la band statunitense, venne pubblicato l’8 Dicembre del 1976. A testimonianza del vasto successo raggiunto da Hotel California, sia tra critica che tra il pubblico, si erge lo straordinario record battuto dagli Eagles nel 2018.

In quell’anno infatti il disco raggiunse la cifra esorbitante di 26 milioni di copie vendute, aggiudicandosi il terzo posto tra gli album più venduti di tutti i tempi negli Stati Uniti. Davanti a Hotel California solamente la raccolta degli stessi Eagles, Their Greatest Hits, e Thriller di Michael Jackson.

BORN TO RUN, BRUCE SPRINGSTEEN

Andiamo velocemente al terzo posto dove troviamo Bruce Springsteen con il suo iconico album Born to Run. Terzo lavoro discografico per il Boss pubblicato nel 1975 dalla Columbia Records. Nel 2003 la rivista musicale Rolling Stone lo ha inserito al 18esimo posto nella classifica dei 500 migliori album di tutti i tempi.

Born to Run segna indubbiamente una svolta nella carriera e nel successo di Bruce Springsteen. Dopo due album qualitativamente buoni ma poco conosciuti, il terzo disco riesce a sfondare sulla scena musicale internazionale.

A NIGHT AT THE OPERA, QUEEN

In una classifica sui grandi album del rock, che non conoscono fine, sarebbe impossibile non citare il lavoro dei Queen. E limitatamente alla loro discografia, un disco come A Night at the Opera, dato alle stampe il 21 Novembre del 1975. Fin dalla sua pubblicazione l’album di Freddie Mercury, Brian May, Roger Taylor e John Deacon raggiunse la vetta della Billboard 200.

Le vendite complessive a livello mondiale di A Night at the Opera hanno superato le 6 milioni di copie. Il lavoro discografico del 1975 ha inoltre donato ai fan uno dei brani di maggior successo di Mercury e soci: Bohemian Rhapsody.

TOMMY, THE WHO

Completiamo questa breve classifica sugli album più indimenticabili del rock con Tommy, lavoro discografico dei The Who pubblicato nel 1969. Il carattere innovativo del disco risiede nel fatto che si tratti di una delle prime opere rock della storia, basato com’è sul racconto di un ragazzo nato alla fine della Prima Guerra Mondiale. Tommy è proprio il nome di questo giovane che, per una serie di traumi e vessazioni, rimarrà cieco, sordo e muto.

“So che non mi crederà nessuno mai io sto davvero pensando di scrivere un’opera rock che abbia per protagonista un giocatore di flipper sordo, muto e cieco – aveva detto Pete Townshend nel 1968 ai microfoni di Rolling Stonenon so scherzando, anche se per ora è solo un’idea nella mia testa. Non c’è niente di definito”. 

 

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