Nell’ambito della storia della musica solo tantissime le realizzazioni che hanno portato un artista, una band o una formazione a scegliere di reinterpretare nei grandi classici, o di servirsene per realizzare delle rivisitazioni particolari delle cover o altre canzoni che potessero sottolineare quanto grande è stata l’ispirazione verso quei capolavori stessi. Uno dei generi all’interno dei quali succede maggiormente una pratica simile è proprio quello del rap, che, per quanto possa essere sentito dagli amanti del rock come lontano rispetto ai canoni e alle dinamiche artistiche cui sono abituati, caratterizza comunque un sottogenere del rock che si è sviluppato a partire dal secolo scorso ottenendo un grandissimo successo che ancora oggi, con delle forme completamente differenti, portano il rap ad essere incredibilmente amato e degno di un attenzione che gli si deve. Vogliamo, quindi, sottolineare quale e quanto forte sia il legame tra rap e rock attraverso le migliori canzoni rap che si sono servite di una base rock per svilupparsi.
Sing for the Moment – Eminem
La prima tra le canzoni rap con base rock che vogliamo sottolineare è Sing For The Moment, uno dei brani più celebri del rapper Eminem, e tratto dal quarto album in studio del rapper statunitense stesso, The Eminem Show. il brano è diventato celebre, oltre che per la sua incredibile bellezza che porta la canzone ad esprimersi in quello che viene definito come conscious hip hop, anche soprattutto per la campionatura di Dream On, celebre canzone degli Aerosmith Cce figura all’interno del brano non soltanto in quanto a base, ma anche soprattutto nel ritornello cantato da Steven Tyler, accompagnato dalla solo di chitarra di Joe Perry.
Non a caso, il brano si trova in una concezione piuttosto particolare del rap, e riflette proprio su quelle che potrebbero essere gli effetti dell’hip-hop sulla società, date le cattive interpretazioni che potrebbero derivare da un genere che molto spesso viene visto come negativo e critico nei confronti della società stessa. Il brano ha ottenuto un grandissimo successo, ottenendo il disco di platino in Australia, Italia e Stati Uniti, con oltre un milione di copie vendute soltanto all’interno del paese americano.
Wyclef Jean – Another One Bites The Dust
Il titolo del brano parla chiaro, e sottolinea quanto particolare e innovativa sia una canzone dei questo tipo. Another One Bites The Dust, uno dei più grandi capolavori dei Queen che ha ottenuto un grandissimo successo, soprattutto per il suo eclettismo artistico che porta la formazione britannica a distaccarsi dal canone convenzionale della propria musica, è stato reinterpretato nel 1998 da Wyclef Jean, rapper e chitarrista haitiano che ha deciso di realizzarne una reinterpretazione piuttosto particolare. Ascoltando il brano, ci si potrà rendere conto che quella presente non è soltanto una campionatura, ma un’alternanza tra voci che avviene, idealmente, tra lo stesso rapper di Haiti e Freddie, in modo da creare una rivisitazione piuttosto particolare e attrattiva della canzone dei Queen stessa, per quanto non sia stata particolarmente apprezzata da molti dei fan del rapper e dei Queen.
Jay-Z ft. Linkin Park – Numb/Encore
Ultima tra le canzoni rap con base rock che vogliamo sottolinearvi è sicuramente quella che ha visto la bellissima collaborazione tra il rapper americano Jay-Z e i Linkin Park, la celebre band statunitense capitanata da Chester Bennington. Se i Linkin Park hanno sempre avuto la capacità di destreggiarsi particolarmente tra il metal e il rap, soprattutto grazie alla figura di Mike Shinoda, il brano realizzato in collaborazione di Jay-Z risulta essere incredibilmente innovativo, capace di suscitare grandi emozioni e, soprattutto, di servirsi di una base di grande valore come quella di Numb, sulla quale il rapper americano riesce a destreggiarsi perfettamente attraverso le sue strofe.
Merita, naturalmente, di essere ascoltata per addentrarsi perfettamente all’interno dei meccanismi del rap, al fine di apprezzarli abbattendo quelle barriere che molto spesso sono presenti e che non favoriscono quello che potrebbe essere come un costruttivo dialogo tra i due generi.