Quando i Beatles iniziano a suonare e ad esibirsi insieme non hanno l’assetto con il quale passeranno alla storia. La formazione manca infatti di un batterista fisso, del quale si doterà solamente su richiesta del primo manager Allan Williams. E’ così che i Fab Four assoldano Pete Best, che già suonava con i Blackjacks. Come sappiamo bene tutti, sarà Ringo Starr a scamparla alla fine. Ma in che modo riuscì ad entrare in formazione con Paul McCartney, John Lennon e George Harrison? E soprattutto, cosa pensava di lui il bassista?
RINGO STARR, L’INCONTRO CON I BEATLES E L’INGRESSO IN FORMAZIONE
Ringo Starr, pseudonimo di Richard Starkey, esordisce nel 1957 con l’Eddie Clayton Skiffle Group. Durante alcuni cambi di formazione e spostamenti, Ringo ha modo di incontrare i Beatles in più di un’occasione. Una delle prime volte fu nel 1960 quando i Fab Four si esibivano ad Amburgo sul palco del Kaiserkeller. Per la svolta vera e propria bisognerà però attendere il 1962, quando la band britannica inizia ad avere problemi con Pete Best.
Nel Giugno di quell’anno, il produttore George Martin aveva infatti avanzato delle riserve sul batterista. Così il manager Brian Epstein si trovò costretto a trovare un sostituto. Fu proprio in quell’occasione che Paul McCartney e John Lennon contattarono Ringo Starr invitandolo ad unirsi ai Beatles. Nonostante un iniziale passo falso, ben presto il batterista si amalgamò allo stile e alle personalità degli altri tre membri, rendendo i Fab Four ancora più uniti e coesi.
PAUL MCCARTNEY, LE DICHIARAZIONI SU RINGO STARR
Quando Ringo Starr entra in formazione, gli altri Beatles vogliono assicurarsi che sia la persona giusta per suonare con loro. Come riferito in un’intervista per Mark Lewisohn in The Complete Beatles Recording Sessions, Paul McCartney voleva anche sapere cosa pensasse Ringo degli assoli di batteria.
“Credevamo che avrebbe detto:”Si, ne farò uno di quattro ore nel mezzo del vostro set” – avrà a dire il bassista, come riportato da Showbiz Cheatsheet – invece ha risposto: “Li odio”. E noi: “Fantastico! Ti amiamo”. La risposta di Ringo Starr convince ed entusiasma i Fab Four in generale e McCartney in particolare. Questo è anche uno dei motivi per i quali il batterista dei Beatles è nella sua top 3 accanto ad altre due leggende del drum kit.
I TRE BATTERISTI PREFERITI DI PAUL MCCARTNEY
Nella sua biografia autorizzata dal titolo Many Years From Now, Paul McCartney confessa gli altri due suoi batteristi preferiti – accanto ovviamente al musicista dei Beatles, Ringo Starr. “Moonie [Keith Moon] è il mio secondo preferito di tutti i tempi – rivela il bassista – Ringo, Moonie, John Bonham sarebbero i miei tre batteristi. Non i migliori dal punto di vista tecnico ma per il sentimento, le emozioni e la praticità erano sempre lì. Soprattutto Ringo”.
Non sorprende troppo che Keith Moon sia tra gli artisti prediletti di McCartney, data anche l’ammirazione e il rispetto reciproci. Il batterista degli Who ammirava talmente tanto i Beatles che nel 1966 circa – in un periodo di profonda crisi con la propria band – propose a Paul McCartney di prenderlo in formazione, al posto di Ringo. Il bassista, ovviamente sorpreso, rispose che se la sarebbe dovuta vedere con il diretto interessato. Ma i due divennero grandi amici, indipendentemente da quell’episodio.