I Queen si sono resi fautori di una rivoluzione sonica che li ha consacrati all’eternità come una delle più grandi Rock Band di tutti i tempi. Ad oggi, la musica dei Queen rappresenta un capostipite della cultura Rock classica, attraverso la commistione di generi, eclettica e meticolosa di cui, l’opera del gruppo si compone. I Queen, come sappiamo, diedero inizio al loro cammino sotto il nome di Smile, nel 1968, per opera del chitarrista, Brian May. Le sorti della band cambiarono radicalmente quando, il carisma esplosivo di Freddie Mercury, irradiò il gruppo di brillantezza e di un’inconfondibile quanto prorompente identità artistica.
La storica line-up degli, allora, neonati Queen, si completò con l’arrivo del bassista John Deacon. Nel corso degli anni, questi, ha spesso dato prova di avere un carattere diametralmente opposto rispetto agli altri tre colleghi; dimostrandosi schivo e rilasciando ben poche interviste e dichiarazioni pubbliche. John Deacon si ritirò a vita privata poco tempo dopo la morte di Freddie Mercury, scegliendo di non proseguire con i Queen. Sebbene Deacon e Mercury avessero caratteri siti agli estremi l’uno dall’altro, i due coltivarono un profondo rapporto d’amicizia fino alla morte del secondo; dalla quale, il bassista, uscì devastato.
John Deacon parla degli atteggiamenti di Freddie Mercury con i Queen
La personalità forte e particolarmente incisiva di Freddie Mercury caratterizzò, spesso, un problema per il quieto vivere dei Queen. Mercury assumeva, per forza di cose, un atteggiamento di prevaricazione, tendendo, spesso, a convincere gli altri 3 membri del gruppo, ad adottare le sue idee. A fare queste rivelazioni, fu proprio John Deacon, nel corso di un’intervista, risalente al 1980 e, recentemente, riportata alla luce. “Freddie è un vero perfezionista – disse Deacon – vuole fare le cose in grande e in modo meticoloso. Non tollererebbe di correre il rischio che qualcosa di suo, possa essere considerato da quattro soldi”.
La tendenza eccessiva di Freddie Mercury nei confronti dello spiccato istrionismo di cui, l’opera dei Queen, è strabiliante attrice, è spesso stata, a detta di John Deacon, una della cause scatenanti dei conflitti interni alla band; in particolare tra Brian May e Roger Taylor. In quella stessa sede, infatti, il bassista ha rivelato che, sebbene i Queen entrassero spesso in contrasto per la prevaricazione di idee sopracitata, lui tendeva ad estraniarsi dalle questioni o, quanto meno, ad esprimere le sue opinioni con estrema pacatezza; questo, proprio grazie al suo carattere di natura mite e, al fatto che si sentisse l’ultimo arrivato.
Il bassista era l’elemento equilibrante della band?
A dispetto delle sue precedenti affermazioni, però, sempre nella stessa intervista, John Deacon ha spiegato che, gli screzi e le polemiche, fossero un punto fondamentale per la riuscita finale dell’opera dei Queen. La personalità esplosiva di Freddie Mercury; in concomitanza con l’esuberanza di May e Taylor, infatti, contribuiva a creare la giusta elettricità nell’aria.
L’atteggiamento equilibrato e mai eccessivo di Deacon, insieme alle spiccate capacità di leadership di Freddie Mercury, contribuivano a spegnere le liti; in favore di sessioni d’incisione proficue che, col senno di poi, diedero vita alla leggenda dei Queen. Alla luce dei fatti e, soprattutto, delle preziose testimonianze di John Deacon, sembra chiaro che, da Freddie Mercury a Roger Taylor, ogni elemento della band, fosse indispensabile per il suo successo, attraverso l’apporto che, le loro personalità, esercitavano sul carisma generale, che rese il gruppo, un simbolo.