La figura di Amy Winehouse raccoglie sotto la propria ala, alcune delle controversie più critiche e distruttive nella storia della musica moderna. La cantante, deceduta in circostanze tragiche a soli 27 anni, si è resa fautrice di una nuova forma di rivoluzione sonica; capace di rivestire di nuovo lustro e brillantezza il panorama musicale dell’ultimo ventennio; tessendo atmosfere nostalgiche di pura emozione, capaci di rimandare direttamente ai primi, gloriosi, anni dell’R&B e del Soul di concezione più moderna.
La storia di Amy Winehouse è delle più travagliate e, sebbene il suo apporto sulla scena musicale dei nostri anni, continua ad essere massivo, attraverso la straordinaria variegatura dei grandi classici che l’hanno consacrata all’eterno; non mancano episodi particolarmente spiacevoli, che hanno avuto la cantante come protagonista; talvolta arrivando a mettere in discussione la sua stessa identità artistica; portando a conseguenze devastanti.
In questo articolo, abbiamo deciso di riportare le dinamiche rovinose del concerto d’apertura del suo ultimo tour europeo, avuto luogo nel 2011; nel corso del quale, ricevette non pochi fischi ed illazioni da parte del pubblico pagante, precedentemente entusiasta nell’accogliere Amy Winehouse sul palco.
Amy Winehouse fischiata dal pubblico di Belgrado
Il 2011 fu un periodo particolarmente critico per l’iconica cantante. In quello stesso anno, infatti, Amy Winehouse morì, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore di centinaia di migliaia di appassionati che, ancora oggi, la ricordano con rammarico ed empatia. Il concerto in questione, comunque, si tenne in un momento delicato della sua vita. Amy Winehouse era emersa da poco dai problemi che, poco tempo dopo, l’avrebbero inesorabilmente sommersa; ciò nonostante, la cantante tentò di riproporsi sperando nell’approvazione del suo amato pubblico. Il suo lungo silenzio, però, sembrò compromettere in via irrimediabile le condizioni della sua carriera artistica; spingendola definitivamente verso il baratro.
Amy Winehouse si trovava a Belgrado quando, in preda ad un profondo stato confusionale, cominciò a cantare uno dei pezzi più iconici del suo repertorio, la meravigliosa Addicted. Fu in quella sede che, Amy, desolò il pubblico; costretto ad assistere ad uno spettacolo a dir poco deplorevole. La cantante riuscì a pronunciare solo qualche parola, per poi cominciare a guardarsi in giro, spaventata, quasi alla ricerca di una via d’uscita dal palco che, mai come in quell’occasione, dovette apparirle come una gabbia opprimente. Dopo questi attimi tremendamente lunghi d’esitazione e timore, Amy Winehouse sembrò riprendersi, pur continuando a raccogliere la disapprovazione del pubblico.
Il concerto proseguì, di certo, non migliorando. Il pubblico di Belgrado venne inaspettatamente travolto da un momento di profonda debolezza della loro beniamina. Amy, visibilmente ubriaca continuò a collezionare lunghi silenzi e stonature di sorta che; ovviamente, apparirono quanto meno incomprensibili agli occhi e, soprattutto, alle orecchie, di un pubblico che tendeva, come molti altri del resto, a mistificare la magnificenza della sua voce e della sua figura; totalmente ignari dell’incombente disgrazia.