Il rock, e più in generale la musica mondiale, è costellata di brani a dir poco emozionanti ed allegri, capaci di farti cambiare completamente umore. Altri, ancora, sono dei veri e propri inni alla gioia, alla pace e alla felicità. Alcuni di essi, però, pur avendo un ritmo incalzante e travolgente, trattano temi piuttosto delicati e, talvolta, anche molto tristi. Andiamo quindi a scoprire una selezioni di 5 brani rock dal sound allegro ma che nascondono un testo assolutamente triste.
Basket Case, Green Day
Iniziamo subito con un grande classico: Basket Case dei Green Day. Questo brano, forse uno dei più celebri della band statunitense, è stato pubblicato il 29 novembre del 1994 e, come la maggior parte delle canzoni di Billie Joe Armstrong e soci, è piuttosto energica e decisa. Ciò che forse non sapete di questo brano punk rock è che nasconde un testo e un significato piuttosto malinconico. Il testo tratta infatti della lotta interiore di Billie Joe Armstrong contro l’ansia e la frustrazione, con uno sfondo che tocca anche la sfera sessuale. L’espressione “Basket Case”, non a caso, è utilizzata per indicare una persona estremamente nervosa ed ansiosa.
Don’t Stand So Close to Me, Police
Come molto spesso succede, le canzoni dei Police presentano un sound orecchiabile dietro al quale, però, talvolta si celano testi estremamente tristi o carichi di rabbia. Un caso eclatante è quello di “Don’t Stand So Close to Me”, pubblicato dalla band britannica il 19 settembre del 1980 ed estratto dal terzo album in studio Zenyatta Mondatta. Nel brano si racconta la storia dell’infatuazione di una ragazza verso il suo insegnante e, ovviamente, della preoccupazione di quest’ultimo riguardo questa situazione così delicata. Sting non ha mai né confermato né negato che questa situazione fosse ispirata ad una storia realmente accaduta, magari proprio risalente al suo periodo da insegnante….
Jump, Van Halen
In questa speciale classifica dei 5 brani rock con un sound allegro ma che nascondono un testo triste, non poteva certo mancare l’iconica Jump. Il brano, pubblicato dai Van Halen nel dicembre del 1983, è probabilmente il più famoso dell’intero repertorio della band statunitense. Così vivace e coinvolgente, questa canzone presenta in realtà un significato piuttosto ambiguo e singolare. Secondo la versione più diffusa, pare proprio che David Lee Roth, mentre ascoltava in televisione di un uomo in procinto di suicidarsi buttandosi giù da un palazzo, esclamò: “Beh… potrebbe anche saltare!”.
Pumped Up Kicks, Foster the People
Passiamo ora ad un altro grande classico: Pumped Up Kicks, singolo d’esordio del gruppo indie rock dei Foster the People. Quanto volte vi siete ritrovati a cantare il coinvolgente e allegro ritornello di Pumped Up Kicks… quello che forse non sapevate è che nasconde una trama estremamente delicata. Il brano, pubblicato il 4 aprile del 2011, tratta infatti dei famigerati school shootings (massacri scolastici), ovvero quegli insensati episodi di violenza dove avvengono sparatorie di massa in un preciso edificio scolastico (pratica purtroppo molto diffusa soprattutto in America). Siamo sicuri che dopo questa spiegazione non vedrete più Pumped Up Kicks con gli stessi occhi.
Better Man, Pearl Jam
E concludiamo ora con un bellissimo pezzo dei Pearl Jam: Better Man. Scritta dal frontman Eddie Vedder quando frequentava ancora il liceo, questa canzone nasconde una storia piuttosto triste e strettamente legata all’adolescenza di Vedder. E, come lui stesso affermò il 3 aprile del 1994 durante uno show in Georgia: “questa canzone è dedicata a quel bastardo che sposò mia madre.”