La band rock dei Soundgarden ha riscosso un notevole successo soprattutto a cavallo degli anni ’80 e ’90, per poi riunirsi nel secondo decennio del 2000. Insieme a Nirvana e Pearl Jam, il gruppo guidato da Chris Cornell ha tenuto in auge il genere del grunge, basato su suoni essenziali e ritmi incessanti. Nel 2017, il progetto è terminato in seguito al tragico suicidio del proprio storico frontman. Perché i Soundgarden hanno scelto proprio questo nome? Scopriamolo insieme nelle righe seguenti, raccontando anche le origini di un complesso all’insegna del rock nudo e crudo.
Le origini dei Soundgarden
A dire la verità, il progetto Soundgarden è nato già agli inizi degli anni ’80, molto prima che assumessero la denominazione con la quale sono diventati famosi. Nel 1982, il batterista e cantante Chris Cornell e il bassista Hiro Yamamoto formarono i The Shemps, arruolando anche il chitarrista Matt Dentino. Agli inizi, il terzetto si esibiva in numerose cover dedicate soprattutto a cantanti deceduti, così come piaceva a Dentino. L’unico brano originale fu scritto da quest’ultimo e si chiamava Marilyn Monroe.
La formazione iniziale durò poco, con Dentino che fu sostituito alla chitarra da Kim Thayil, anche lui proveniente dallo stato americano dell’Illinois come Yamamoto. Al terzetto si aggiunse il batterista Scott Sundquist, che consentì a Cornell di continuare a fare solo il cantante. I Soundgarden stavano prendendo la loro forma definitiva.
Perché i Soundgarden hanno scelto di chiamarsi così
A questo punto, torniamo al quesito iniziale: perché i Soundgarden hanno scelto di acquisire proprio questa denominazione? Il motivo appare piuttosto semplice e banale. L’ispirazione fu tratta da una scultura realizzata da Douglas Hollis all’interno di un parco di Seattle, denominata per l’appunto A Sound Garden. L’opera avveniristica era costituita da una sequenza di strutture metalliche molto somiglianti a classiche antenne radio. Questi oggetti iniziavano a diffondere vari suoni in base alla natura del soffio del vento. L’installazione era talmente particolare che Kim Thayil la definiva “sublime e squallida al tempo stesso”, ma è grazie alla stessa se per diversi anni abbiamo potuto ammirare i Soundgarden così come li conosciamo.
Lo scioglimento definitivo dopo la morte di Chris Cornell
Dopo cinque album in studio, i Soundgarden decisero di sciogliersi per la prima volta nel 1997. Da quel momento in poi, il frontman Chris Cornell si cimentò in una lunga e soddisfacente carriera alternativa, con tre album da solista e diversi lavori con la band degli Audioslave, nata sulle ceneri dei Rage Against The Machine.
Nel 2010, la band tornò insieme, anche se nel frattempo Yamamoto e Sundquist se n’erano andati ed erano subentrati al loro posto il bassista Ben Shepherd e il batterista Matt Cameron. La reunion culminò nel 2012 con l’uscita del disco di inediti King Animals e il gruppo aveva ritrovato la piena armonia. Tutto si interruppe bruscamente in quella maledetta notte tra il 17 e il 18 maggio del 2017, quando Chris Cornell decise di togliersi la vita dopo un concerto a Detroit e la band annullò la tournèe che stava per iniziare, per poi sciogliersi definitivamente.