Perché The Miracle è l’album più completo della band di Freddie Mercury, ovvero i Queen? Andiamo a vedere perché. Siamo perfettamente consapevoli che non è detto che questo pensiero venga condiviso da tutti e non stiamo assolutamente dicendo che è il miglior album, bensì quello più completo. Cercheremo di spiegare perché e non possiamo assolutamente non considerare il fatto che diversi membri dei Queen ebbero alcune difficoltà personali. Basti pensare a Brian May che usciva da una crisi matrimoniale piuttosto pesante e Freddie Mercury che aveva scoperto di avere l’AIDS ed era anche impegnato con il progetto solista insieme alla soprano Montserrat Caballé.
Il primo titolo del disco e la copertina
Inizialmente, il nome del disco non doveva essere “The Miracle”, bensì “The Invisible Men”, in quanto la band aveva deciso di non farsi vedere in pubblico o in concerto nel periodo tra il precedente disco “A Kind Of Magic” e questo. Alla fine però il gruppo scelse “The Miracle” e optò anche per realizzare la copertina ispirata idealmente ai primi frames del videoclip di Bohemian Rhapsody. La copertina è di fatto un morphing tra i vari volti dei componenti del gruppo in modo che, fusi tutti insieme, formino un volto unico. È da questo disco che tutti decisero di firmare in gruppo i pezzi (anche se alcuni brani vedono la firma solo di alcuni membri e non altri.
Dalla traccia omonima, un ritorno agli anni Settanta
Ovviamente il titolo del disco e la copertina non bastano per dire che questo album è il più completo della band di Freddie Mercury. La grandezza è primo nei pezzi veri e propri e andiamo ad analizzare quelli più famosi. Il disco ha infatti, come una delle canzoni più celebri, la traccia omonima “The Miracle” che è, tra le altre cose, una delle più amate da Brian May. Tralasciando il videoclip splendido con alcuni giovani attori bambini che impersonano i membri dei Queen, è di fatto uno dei migliori pezzi della band. Oltre a riportare idealmente il gruppo alle atmosfere dei primi dischi (in particolare quelli degli anni Settanta), ogni membro dà il meglio di sé e, se possiamo dire la nostra, John Deacon tira fuori un assolo di basso splendido.
Il pezzo I Want It All
Come dimenticare poi il brano I Want It All. Pensate che il pezzo è ispirato, soprattutto nella parte vocale solista, da Pete Townshend, chitarrista storico degli Who. I Want It All è una delle canzoni, oltre che più famose della band di Freddie Mercury, anche una delle più complesse dal punto di vista ritmico e chitarristicamente parlando con un assolo particolarmente complesso. Molti ascoltatori ricorderanno l’assolo sicuramente da varie pubblicità o dalla versione Greatest Hits II dei Queen, ma quella è la versione tagliata. Quello intero è molto più bello, vi assicuriamo di questo.
L’album più completo
Come non citare poi The Invisible Man che molti la associano alle atmosfere più rock di Michael Jackson, oppure anche Breakthru, altro celebre estratto dal disco e altro singolo di grande successo. Quest’ultimo merita un’attenzione particolare grazie alla fusione tra un pop e hard rock bassissimo di grande qualità. Forse davvero The Miracle è l’album più completo della band di Freddie Mercury, ovvero i Queen, ma va precisata un’altra cosa. Molto spesso i musicisti vivono una fase un po’ particolare che capita davvero a tutti (o quasi): la fase in cui non c’è più niente da dire. Con questo disco i Queen hanno dimostrato che potevano essere ancora validissimi e moderni al contempo, senza rinnegare se stessi.