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Led Zeppelin: La leggenda della maledizione di Jimmy Page

L’alone di misticismo sorto intorno alla figura dei membri dei Led Zeppelin è stato, da sempre, uno dei motivi per i quali sono passati alla storia. Nel corso degli anni, sono sorte molte dicerie riguardo il quartetto fautore dell’Hard Rock. Mentre alcune voci li vedevano coinvolti direttamente, altre si riferivano a fatti e aneddoti a cui altre persone hanno assistito mentre erano in loro presenza. Le storie nate sul conto dei Led Zeppelin sono tra le più affascinanti; rendendo il gruppo una fonte inesauribile di pura leggenda. Uno degli aneddoti dai risvolti più oscuri, vede il mitico chitarrista dei Led Zeppelin, Jimmy Page, coinvolto direttamente. Parliamo di quella volta in cui, il musicista, fu maledetto dal regista Kenneth Anger.

Il racconto, affonda le radici nel 1973. Il cammino dei due artisti si incrociò ad un’asta di Sotheby’s alla quale, entrambi, stavano partecipando per potersi appropriare di un manoscritto dell’alchimista Aleister Crowley di cui, come sappiamo, Jimmy Page era un grande appassionato. Il chitarrista, infatti, acquistò, poco più tardi, quella che si pensava essere la residenza dello stesso Crowley. La famigerata Boleskine House, sita nelle nebbiose colline scozzesi.

All’epoca, Anger stava lavorando ad un cortometraggio intitolato Lucifer Rising. Il regista, era alla disperata ricerca di qualcuno che gli fornisse una colonna sonora di alto livello. Kenneth lavorava al film già da 7 anni ormai. Il suo desiderio di vederlo concluso, quindi, crebbe a dismisura. Anger si fece coraggio e chiese a Page, con cui, in un primo momento, instaurò una sorta di amicizia, di contribuire alla pellicola. Il chitarrista accettò di buon grado.

 Le origini della maledizione di Jimmy Page e i Led Zeppelin

Fu così, che il leggendario chitarrista dei Led Zeppelin, Jimmy Page, contribuì al film incidendo 20 minuti di musica strumentale a dir poco esplosiva. Ciò nonostante, destò il più totale disappunto del regista. Anger chiese a Page 40 minuti di musica. Il regista diede di matto e il vaso traboccò definitivamente, quando, Charlotte Martin, all’epoca fidanzata del chitarrista, lo cacciò in malo modo da Boleskine House; dove Anger aveva lasciato gran parte della sua attrezzatura.

Qualche anno dopo, Anger ricordò quell’esperienza, lanciando non poche illazioni sul conto di Page. Il regista esordì definendolo un egoista troppo pieno di sé, per poi, accusarlo di non essere mai lucido a causa della sua fortissima dipendenza dall’eroina. Kenneth Anger ha anche ricordato di aver risposto a tono al chitarrista quando, questi, gli ha consegnato solo 20 minuti di strumentale; chiedendogli cosa avrebbe dovuto fare con una soundtrack capace di ricoprire solo metà del girato.

Andando avanti con il colloquio, il regista scagliò una maledizione su Jimmy Page e su Charlotte Martin. Potremmo affermare che l’avvezione all’occultismo dei due individui e la maledizione di Anger non abbiano mai, realmente, sortito effetti sulla carriera di Jimmy Page, se solo non fosse che, in molti, attribuiscono le tragedie occorse ai membri dei Led Zeppelin nel pieno della loro carriera, agli anatemi del regista. Sebbene si tratti di una storia particolarmente assurda, questa, contribuisce, sicuramente, ad avvolgere ulteriormente l’iconica band in un’ aura di fitto mistero.

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