I mostri sacri del Rock non sono sempre stati recepiti dal pubblico con la stessa ammirazione con cui li accogliamo oggi. Le carriere degli artisti e delle band che, oggi, identifichiamo come capisaldi del genere, hanno avuto inizi più o meno burrascosi. Di certo, chiunque si approcci ad uno strumento, scegliendo di cominciare un percorso in musica, affinché la propria passione si trasformi in una fonte di sostentamento, dev’essere consapevole dell’estenuante gavetta che dovrà affrontare.
In realtà, i casi in cui, l’ascesa dei musicisti, soprattutto nel Rock, è stata subitanea, sono veramente rari. Salvo queste mosche bianche, band e artisti appartenenti soprattutto alla scena classica, quindi, risalenti ai brillanti esordi del genere, hanno dovuto percorrere salite non indifferenti prima di lanciare la propria carriera in discesa. Spesso le carriere delle Rock Band hanno subito una svolta colossale ad opera di canzoni che, ad oggi, vengono annoverate tra le pietre miliari del genere.
Fortuna e audacia hanno giocato, sicuramente, un ruolo chiave negli esordi dei musicisti; ciò nonostante, il talento e la creatività sono i fattori fondamentali che hanno consacrato all’eterno alcuni grandi nomi della musica moderna. In questa classifica, abbiamo raccolto alcune canzoni strabilianti che hanno completamente cambiato le carriere delle Rock band e degli artisti che le hanno scritte.
5) Bob Dylan – Like A Rolling Stone
Like A Rolling Stone è un capolavoro assoluto della storia del Rock. Il brano è tratto dal celeberrimo album del 1965, Highway 61 Revisited che racchiude una tracklist, già di per sé, particolarmente brillante e, decisamente, impreziosita da questa pietra miliare, divenuta una hit rivoluzionaria del cantastorie statunitense. Like A Rolling Stone tratta tematiche struggenti, al limite della disillusione, intrappolando l’ascoltatore in una commistione empatica desolante attraverso la solennità dei versi di Dylan.
4) Queen – Bohemian Rhapsody
Bohemian Rhapsody rappresenta l’archetipo della concezione visionaria posta alla base dell’inconfondibile sound dell’iconica Rock Band di Freddie Mercruy. Con Bohemian Rhapsody, i Queen elevarono la loro figura, scolpendo il proprio nome nella storia. Un brano, il cui eclettismo, è stato declamato, legittimamente, migliaia di volte, negli echi delle generazioni che continua a sorpassare con ammirevole smalto; dimostrandosi intramontabile e oltre modo avanguardistica.
3) Bruce Springsteen – Born To Run
La carriera del Boss del Rock statunitense, Bruce Springsteen, ebbe inizio nel 1973. Fu 2 anni dopo, con l’uscita del suo album capolavoro, Born To Run, che il suo percorso musicale intraprese una ripida discesa verso il successo straordinario che, ad oggi, gli viene riconosciuto. Springsteen conquistò l’approvazione di un pubblico discreto e di qualche critico, narrando le gesta degli eroi decaduti di un’America sognante, incapace di mantenere le promesse che millantava. Grazie a Born To Run e, in particolare, alla title track potentissima che spopolò nelle radio del mondo intero, tutto cominciò ad avere un senso. La canzone è tanto emozionante quanto travolgente, festosa e fulminea. Il successo che riscosse e che, ancora oggi, le viene riconosciuto, è senz’altro, meritatissimo.
2) Nirvana – Smells Like Teen Spirit
Il fenomeno Nirvana innescò un evento di proporzioni bibliche appena un anno dopo l’inizio del decennio ’90. Nevermind fu un inno generazionale senza precedenti, il cui stile, innovativo ed aggressivo come pochi; affermò l’egemonia della band di Kurt Cobain sul fervente quanto rivoluzionario panorama Grunge di quell’epoca. Smells Like Teen Spirit divenne il monito di cui gli adolescenti degli anni ’90 avevano bisogno per liberarsi delle inerzie di una vita logorante. I giovani meritavano che qualcuno gli desse voce, agghiacciando il mondo intorno a loro con un’esplosione sonica incendiaria e mostruosamente fragorosa, la band di Kurt Cobain accolse la loro richiesta, stravolgendo, non solo la loro carriera, ma l’intera scena musicale di quegli anni
1) Green Day – Basket Case
Gli anni ’90 sancirono la svolta anche per i Green Day. L’allora terzetto capitanato dall’irruento Billie Joe Armstrong si trovò, nel 1994, innanzi ad un bivio. La scelta che i Green Day avrebbero dovuto compiere dopo aver raccolto un discreto consenso con il lavoro precedente, Kerplunk, avrebbe totalmente cambiato la loro carriera. Ovviamente, Billie Joe e soci scelsero di elevare i propri nomi nel firmamento del Rock, dando alla luce un album di debutto esplosivo come pochi.
Pur incarnando le sfumature Punk aggressive che li resero, tempo prima, il fenomeno di punta dell’Underground statunitense, Dookie conteneva 2 brani, in particolare, che funsero da hit scardina classifiche e che costrinsero il gruppo ad allontanarsi da quella scena che tanto gli fu cara. Le ormai celeberrime When I Come Around e Basket Case, infatti, fruttarono una fama spropositata ai tre giovanissimi. I brani permisero ai Green Day di avviare una carriera madida di strabilianti successi nonostante, in un primo momento, si videro rinnegati dal panorama Punk nudo e crudo in cui avevano mosso i primi passi verso la gloria.