E’ in uscita l’atteso memoir di una delle figure più controverse e interessanti del panorama Grunge della Seattle anni ’90. Parliamo di Mark Lanegan, frontman e vocalist della band Screaming Trees. Il cantante si è raccontato – a cuore aperto e con non poca sofferenza – nel volume Sing Backwards and Weep. Uno sguardo privilegiato e inedito sui suoi problemi con la tossicodipendenza, il gioco d’azzardo, l’amicizia con Kurt Cobain e il senso di colpa dopo la sua morte. Tutto questo e molto altro è Mark Lanegan.
MARK LANEGAN, L’INFANZIA E LA CARRIERA CON GLI SCREAMING TREES
L’esistenza difficile e instabile di Mark Lanegan è già segnata dalla sua infanzia. Figlio di una madre instabile e di un padre alcolizzato, il cantante conosce solamente abusi e incertezze fin dalla più tenera età. Lanegan ha deciso di raccontare tutto questo – e molto altro – nel suo memoir Sing Backwards and Weep. Uno sguardo in retrospettiva per fare i conti, per la prima volta, con i demoni del proprio passato. Ma anche un mezzo per imporre una catarsi sulla sua vita, in un lungo cammino di redenzione e liberazione.
Un cammino che inizia ad uscire dai binari all’età di 12 anni, quando era già “un giocatore d’azzardo compulsivo, un bevitore, un ladro […]” scrive Lanegan, nel suo libro. Poi a 21 anni entra nella band proto-grunge degli Screaming Trees, non per raggiungere il successo ma per allontanarsi dalla “polverosa” aria della sua città natale: Ellensburg, nello stato di Washington.
SING BACKWARDS AND WEEP, IL MEMOIR DI MARK LANEGAN
Il memoir di Mark Lanegan – Sing Backwards and Weep – prende avvio dalla sua infanzia dunque, e si conclude con con la fine del lungo anno di riabilitazione, pagato per lui da Courtney Love. Il passato di Lanegan si scopre essere costellato dalle scomparse di alcuni dei suoi affetti più cari. In particolare da quella del cantante dei Nirvana che – come un fantasma – lo perseguita ancora oggi. “Ho pensato tantissime volte di smettere di scrivere il libro – dice Lanegan ai microfoni del Guardian – ma avevo un obbligo morale”.
L’ex frontman degli Screaming Trees aveva fatto una promessa a Anthony Bourdain, chef stellato e anche lui toltosi la vita nel 2018. “Dovevo finirlo per lui – continua a raccontare Lanegan – poi avevo già preso un terzo dell’anticipo e non potevo ridarlo indietro” conclude, cercando di sdrammatizzare.
L’AMICIZIA CON KURT COBAIN E L’EPISODIO CON LIAM GALLAGHER
Nel memoir, l’amicizia con Kurt Cobain è trattata con dolcezza e delicatezza. Un rapporto, quello con il cantante dei Nirvana, del tipo che esiste tra un fratello maggiore e un fratello minore. Dalle pagine di Sing Backwards and Weep emerge anche tutto il senso di colpa di Mark Lanegan, per non aver potuto aiutare Kurt prima della sua tragica scomparsa, nel 1994.
Uno degli episodi più interessanti del libro del vocalist degli Screaming Trees, riguarda però Liam Gallagher definito come “una fastidiosa zanzara”. Lanegan fa in particolare riferimento al 1996, quando la sua band era in tour con gli Oasis. All’epoca, c’era stato un acceso confronto tra lui e il fratello di Noel. “Liam continuava a stare lì come un bambino petulante che cerchi di sembrare minaccioso…con tutto il fattore paura di un Steven Seagal di bassa qualità”.