In una recente intervista, Roger Waters ha avuto modo di parlare dell’emergenza Coronavirus e di tutti quelli che sono gli effetti che questa pandemia globale, che si è rivolta anche al mondo della musica. In particolar modo, il leader dei Pink Floyd che ha in diverse occasioni dimostrato di avere una grande importanza, anche dal punto di vista ideologico, ha sottolineato tutti gli effetti negativi anche nel mondo della musica e dell’arte, oltre che in quello della politica. Nel dettaglio prendiamo in considerazione tutte le sue dichiarazioni.
Roger Waters ha parlato degli effetti del Coronavirus in tutto il mondo
In prima analisi, prima di prendere in considerazione il suo ruolo di musicista e artista, Roger Waters ha sottolineato quali potrebbero essere gli effetti del Coronavirus in tutto il mondo, che potrebbero riflettersi non soltanto nel mondo della musica, ma anche in tutte quelle attività che normalmente si fondano sull’assembramento, sulla vicinanza tra persone e sulla condivisione di spazi unici.
Waters ha spiegato quanto segue: “Non sono un epidemiologo. Ho appena imparato a dire questa parola, è difficile. Comunque, non credo che sia realistico, ma sai, ci sono un sacco di cose, come questa stagione di basket, questa stagione di hockey… condividiamo le sedi con questi posti, sono gli stessi posti dove succede tutto questo.” Poi, scendendo nel dettaglio del suo lavoro, ha affermato: “Nel mio settore, non ci sono più concerti, nessuno sta lavorando, non ci sarà un singolo spettacolo almeno fino al prossimo anno. Sto pagando la mia gente fino a quando non c’è una responsabilità morale per farlo, non lo farei altrimenti.”
Quest’ultima spiegazione è stata oggetto di una riflessione più profonda, che riguarda la reazione che hanno avuto i governi di fronte all’emergenza di Coronavirus: “Mi ha sorpreso il fatto che l’amministrazione di Boris Johnson, credo, si sia impegnata a pagare ai lavoratori britannici l’80% del loro stipendio per quest’estate e chissà per quanto tempo andrà avanti, il che, rispetto a ‘Potresti ricevere 1.200 dollari alla fine di giugno’, è uno scenario molto diverso. Come sappiamo, la gente è completamente devastata dal fatto che, poiché viviamo in un’economia dominata dall’industria dei servizi, la produzione è molto scarsa, l’intero settore dei servizi è scomparso.”
Roger Waters non tornerà in tour dopo la fine della pandemia?
Per quanto il prezioso artista si sia soffermato su diversi temi, anche in via del tutto generale, hanno fatto riflettere particolarmente le sue dichiarazioni relative al tour che ha portato avanti fino all’emergere del Coronavirus e della sua consequenziale emergenza.
Nel dettaglio, Waters ha spiegato: “Beh, alcuni hanno suonato comunque i loro ultimi spettacoli perché sono troppo vecchi. Come me, per esempio, ho pensato a lungo e intensamente prima di prenotare questo tour per la prossima estate perché ero stanco, anche se era passato tempo da quando avevo finito il tour precedente, circa 10 mesi. Ho dovuto prendere una decisione, se premere o meno il pulsante. Da allora, parlando di fattori di rischio, andavo in giro con un’infezione batterica; non andavo in giro, ho fatto concerti per mesi e mesi, e non mi sentivo del tutto a posto, ma lo spettacolo deve continuare. […] Trovo difficile immaginare di fare uno spettacolo rock ‘n’ roll quando avrò più di 80 anni, e mancano solo quattro o cinque anni, quindi sai… tutto finisce, come sappiamo.”