Ci troviamo in un periodo storico nel quale, i biopic, riproducono sempre più fedelmente le eroiche gesta dei loro leggendari protagonisti. Film biografici, la cui trama, viene attentamente romanzata in modo da essere resi fruibili agli occhi del pubblico di massa; pur preservando una fedeltà tale da tenere anche i più irriducibili appassionati, incollati allo schermo.
Il rapporto tra la musica, il Rock in particolare, ed il cinema si erge su un legame praticamente indissolubile, che affonda le radici nei primi anni d’ascesa del genere. Nei Biopic rivelatisi, finora, prodotti riuscitissimi, dei Queen e di Elton John; il celeberrimo Bohemian Rhapsody che ha riportato il compianto Freddie Mercury e la sua band, ancora una volta, sulle luci della ribalta e Rocketman, ne sono un esempio.
Eppure, non mancano modelli più o meno controversi che, alla fine della fiera, non sono riusciti a rispettare le esigenze del pubblico; sempre più difficili da soddisfare. Ne è una prova, The Dirt, il singolare biopic sulla carriera della band simbolo degli eccessi e della dissolutezza tipici dell’Hair Metal, i Motley Crue. In un clima così variegato, in cui, i mezzi tecnologici a disposizione della cinematografia per rendere giustizia ai mostri sacri del Rock sono sicuramente molti; non bisognerebbe sorprendersi del fatto che sia stato dedicato un Biopic alla brillante carriera di David Bowie.
Le controversie sorte a fronte della pubblicazione del Biopic
Come sappiamo, il film, intitolato Stardust, sarebbe dovuto essere presentato il 15 aprile del 2020 al Tribeca Film Festival. Un evento cinematografico indetto dal grande attore Robert De Niro. A causa dell’emergenza sanitaria da COVID-19, però, la presentazione è stata spostata online; in sede privata, accessibile esclusivamente sotto invito.
Come se non bastasse, furono molte, in passato, le controversie che sorsero a fronte della pubblicazione del Biopic sulla vita del Duca Bianco. La maggior parte delle quali, provenienti dai contrasti del regista, Gabriel Range con il collega e figlio di David Bowie, Duncan Jones; che si oppose fermamente all’utilizzo delle canzoni di suo padre come colonna sonora del film.
Una prima clip del film è stata resa disponibile ufficialmente su Youtube
Il Biopic sulla vita di David Bowie vede Johnny Flynn nel ruolo di protagonista. Come già detto, Stardust ha debuttato online a causa dell’emergenza sanitaria mondiale. Una prima clip, però, è stata resa disponibile alla visione online. Nei fotogrammi, è possibile ascoltare una conversazione tra David Bowie (Johnny Flynn) e Marc Maron che, in Stardust, impersona l’editore Ron Oberman. “Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è un sognatore che cambi il mondo, giusto? Beh, qui ce ne sono ben due!”, dice Maron che, poi, aggiunge. “Tu credi in te stesso vero?”.
L’obiettivo per Gabriel Range, non era creare un biopic. Il regista, infatti, si è soffermato nel processo che una persona affronta per diventare un artista e sul potere che l’arte ha di influenzare le scelte degli individui. Al di la delle constatazioni di Range, il film si sofferma sulla metamorfosi del Duca Bianco da Bowie a Ziggy Stardust, all’alba degli anni ’70.