Il “re del pop” Michael Jackson non ha bisogno di troppe presentazioni: un artista che ha superato ogni record, divenuto famosissimo per il suo stile di danza unico e per l’originalità dei suoi videoclip. Una delle sue canzoni più apprezzate, Thriller, è tratta dall’omonimo album, il più venduto della storia della musica.
Un’atmosfera originale
Thriller, anche se naturalmente è resa famosissima dall’artista che la esegue, non è stata scritta da Jackson, bensì da Rod Temperton (prodotta da Quincy Jones). In origine, la canzone si chiamava Starlight (e l’album si sarebbe dovuto chiamare Give Me Starlight), poi si decise di optare per delle atmosfere più cupe e si arrivò all’oscurità che noi tutti conosciamo.
La canzone, anche senza il bellissimo video, già suggerisce immagini e sonorità del tutto originali per quanto riguarda il genere pop: si gioca sulla paura in maniera goliardica e accattivante, con effetti sonori particolarissimi come versi di animali (che produce lo stesso Michael Jackson) ed una parte recitata interpretata da Vincent Price, attore lodato per la dizione perfetta e che forse i più giovani conoscono per il ruolo dell’inventore in Edward mani di forbice. Price, peraltro, esegue anche la risata finale “da brividi”.
Nella parte recitata, abbiamo anche una coltissima citazione ad Edgar Allan Poe: infatti il testo ricorda moltissimo il suo stile e le atmosfere delle sue opere. Grazie anche a questi colti accorgimenti, la canzone non risulta come una parodia o una macchietta dello stile dark, ma manifesta la volontà di esorcizzare le nostre paure e, vedremo nel video, di “ballarci su”.
Cambiare la storia dei videoclip
Uno dei meriti che più si riconosce a Michael Jackson è quello di aver cambiato per sempre il modo di concepire i video musicali. Infatti, prima del suo lavoro i videoclip delle canzoni consistevano in immagini casuali, che spesso non riguardavano direttamente nemmeno il significato del testo, o comunque non avevano certamente una trama. Jackson ha sempre rifiutato l’idea di un videoclip ed ha sempre creato più che altro cortometraggi, arrivando addirittura a costruire film con dentro le sue canzoni (come Moonwalker).
“Volevo ottenere il miglior cortometraggio musicale possibile. Nemmeno il termine ‘video’ mi soddisfa. Sul set, avvertii tutti quanti che si trattava di un film, per cui la mentalità doveva essere quella cinematografica. Volevo la gente più del settore”.
– Michael Jackson, Moonwalk
Thriller è il primo singolo in cui Jackson applica questo principio, realizzando una storia attorno: è il primo video musicale realizzato con un taglio hollywoodiano e con un badget di tutto rispetto. Il motivo per cui la canzone e anche il video non risultano come una parodia ridicola di un film horror, è che Jackson stesso si ispirò al film Un lupo mannaro americano a Londra di John Landis e mise lo stesso Landis alla regia, così da non creare qualcosa di ripetitivo.
Il “film” fu realizzato con tutti i perfezionismi che caratterizzavano il lavoro di Michael Jackson, come racconta lui stesso nel suo libro “Moonwalk”:
“Il mio obiettivo è fare sempre il meglio che posso, in ogni campo, quindi, perché lavorare tanto duramente su un album se poi dovevamo fare dei video così orrendi? Volevo qualcosa che incollasse la gente allo schermo, qualcosa da rivedere in continuazione”.
Il risultato che Jackson tanto sperava è stato raggiunto: un video originalissimo in cui degli zombie ballano, ma nonostante questo non rasentano il ridicolo. La breve storia ti mostra come le tue paure vengano a catturarti e coinvolgerti, ma in qualche modo ti aiuta anche a superarle ed a giocarci. Ancora oggi il video, o meglio, il cortometraggio, come avrebbe preferito Jackson, ha enorme successo e viene riproposto, così come la coreografia. Memorabile per tutti quando il 29 Agosto 2009 (compleanno di Michael Jackson, morto a Giugno di quell’anno) circa 13.000 persone vestite da zombie si sono messe a ballare Thriller in Città del Messico per ricordare il re del pop.