Il Metal ha sortito gli effetti deplorevoli del conservatorismo cronico, risultando, nel corso degli anni, capro espiatorio degli stereotipi più indicibili. Da sempre etichettato come un genere trascendente il buon costume; dedito all’esaltazione dei tratti più infimi del genere umano o, innumerevoli volte, identificato come massimo esponente musicale dell’esaltazione del satanismo; il Metal presenta, in realtà, un annovero variegato di tematiche e contenuti trattati.
Come sappiamo, infatti, il genere nacque all’alba degli anni ’70 come porto sicuro per determinati artisti, decisamente fuori dalle righe; che non sentivano propri i canoni valutativi e i paradigmi compositivi posti alla base della sempre più dilagante tra i giovani cultura Rock. Non disdegnandone alcuni tratti, il Metal si presuppone di adottare spettri sonori più ampi, non disdegnando un elevato apporto sperimentale, sin dai suoi esordi e, ovviamente, un alto livello di aggressività all’interno delle strumentali come nei testi.
Sebbene alcune voci di corridoio si siano rivelate, col senno di poi, vicine alla verità; larga parte dell’ eccessivamente demonizzato contenuto lirico del Metal, affonda le radici in opere e scritti di caratura intellettuale molto alta. Spesso, gli artisti appartenenti alla corrente si sono lasciati ispirare dalla cinematografia e dai prodotti culturali che maggiormente li hanno influenzati durante il loro cammino. In questa classifica, abbiamo raccolto alcuni brani Metal che si sono ispirati a film famosissimi.
5) Marilyn Manson – Prelude (The Family Trip)
Si tratta del brano di apertura dell’album di debutto di Marilyn Manson, Portrait Of An American Family. In questo caso, l’artista non si è soltanto limitato a trarre ispirazione da una pellicola cult della cinematografia moderna; Manson, infatti, ha trascritto pedissequamente il discorso fatto da Willy Wonka lungo la scena del tunnel, nello storico lungometraggio de La Fabbrica Del Cioccolato; Le inquietanti parole pronunciate da Gene Wilder nel film calzano alla perfezione con le atmosfere gotiche delineate dalla strumentale e dalla voce martoriata di Marilyn Manson.
4) Slipknot – Prosthetics
Date le attitudini dei Nove del Nodo, sembra ovvio che gli Slipknot si siano ispirati ad un classico della cinematografia Horror per la composizione di un loro brano. Prosthetics compare nel celeberrimo debutto della band dell’Iowa, pietra miliare del Metal di concezione moderna. Sebbene non venga annoverato tra i più famosi, Prosthetics può essere identificato come una manifestazione precoce di un sound più maturo, verso cui gli Slipknot hanno mosso i primi passi all’alba del Terzo Millennio. In ogni caso, la traccia trae ispirazione da una pellicola britannica diretta dal regista di Ben-Hur, William Wyler, intitolata “Il Collezionista” e risalente al 1965. Il protagonista del film, ossessionato da una giovane donna, decide di rinchiuderla in casa sua. Corey Taylor raccoglie alla perfezione le atmosfere inquietanti e violente del brano, attraverso una linea vocale dai cambi repentini quanto strazianti e attraverso una strumentale decisamente aggressiva, dalle ambientazioni altalenanti.
3) Megadeth – This Day We Fight!
La band capitanata da Dave Mustaine rappresenta, decisamente, una fortezza imponente nell’ampio panorama Thrash Metal. Sin dalla sua formazione, nel 1980, la band ha dimostrato una forte propensione nell’esplicazione di tematiche di natura epica. Il titolo di This Day We Fight! trae ispirazione dal discorso di Aragon prima della battaglia finale rappresentata nell’ultima pellicola della trilogia diretta da Peter Jackson de Il “Signore Degli Anelli”, omonima opera letteraria firmata da J.R.R. Tolkien. A dispetto dei casi sopracitati, il testo della canzone non parla esplicitamente degli eventi esplicati negli scritti di Tolkien o nell’opera di Jackson; pur parlando di guerra in senso figurato citando eserciti demoniaci e campi di battaglia fantastici.
2) Iron Maiden – The Wicker Man
Il dodicesimo album in studio degli Iron Maiden, in cui il brano è contenuto, intitolato Brave New World, vide il ritorno del frontman della band, Bruce Dickinson e del chitarrista, Adrian Smith. Il primo singolo rilasciato in occasione della pubblicazione del disco, rimarcò il glorioso ritorno dell’iconico gruppo. The Wicker Man si ispira all’ominomo classico della cinematografia Horror. Sebbene la traccia, sia un concentrato di puro Heavy Metal, questa non riflette minuziosamente l’inquietudine destata dalla pellicola nello spettatore; ciò nonostante, i chiari riferimenti al film presenti nel testo, contribuiscono a fornire al brano un alone di tetro disagio decisamente adatto. Anche Dickinson si ispirò a The Wicker Man per una canzone appartenente alla sua discografia solista, pur non raggiungendo lo stesso eclettismo del brano dei Maiden.
1) Metallica – Welcome Home (Sanitarium)
Master Of Puppets rappresenta, sicuramente, una delle più elevate dimostrazioni di estro e tecnica del Thrash Metal. Un caposaldo del genere che racchiude alcuni dei brani più significativi, non solo nella discografia del gruppo, quanto per l’intero panorama moderno. Welcome Home (Sanitarium) ne è un esempio lampante. Liricamente, il brano si ispira in maniera piuttosto esplicita al cult cinematografico, capolavoro di Miloš Forman, “Qualcuno Volò sul Nido del Cuculo”. Così come la canzone, il film è ambientato in un istituto d’igiene mentale. Attraverso la sempre più incalzante strumentale ed il lirismo espressivo della traccia, i Metallica riflettono meticolosamente il sentimento d’evasione dato dall’ambientazione desolante e la crudeltà dell’antagonista contrapposta alla disperazione struggente esplicata dal personaggio principale.