La carriera dei Pink Floyd, come abbiamo specificato in più occasioni, è stata dettata da differenti fasi storiche che hanno portato la formazione britannica ad acquisire una caratura, una leadership e – di conseguenza – un modo di approcciare alla musica e all’arte sempre differente ed evoluto nel corso della storia della musica. Di sicuro, il primo grande leader della formazione britannica è stato Syd Barrett, che ha fondato la band e che, secondo quelle sue celebri dichiarazioni che hanno fatto la storia, si è ispirato agli alieni per darle il nome, tra i più conosciuti nella storia della musica. Ma qual è stato il grande contributo di Syd Barrett nella storia e nel successo dei Pink Floyd?
Il contributo di Syd Barrett nel successo dei Pink Floyd
Il contributo di Syd Barrett nell’organico artistico e strutturale dei Pink Floyd è andato ben oltre la formazione della band stessa; gli anni che hanno conosciuto la leadership di Syd Barrett sono stati anni di profonda sperimentazione artistica, di modalità di pensiero e di arte che si sviluppò acquisendo delle forme innovative, geniali, psichedeliche. Certo, si era lontani da quei grandissimi successi che i Pink Floyd otterranno con David Gilmour e Roger Waters in fase di leadership, ma al di là di ogni qualsiasi discorso numerico, il contributo di Syd Barrett nel successo dei Pink Floyd fu fondamentale e preponderante, oltre che necessario e assolutamente innegabile. Senza Syd Barrett, in altre parole, tutto ciò che c’è stato dopo non sarebbe mai esistito.
Di che cosa soffriva Syd Barrett?
Nel corso degli anni, sono sempre state tanti le dichiarazioni che hanno portato a pensare a quale fosse lo stato mentale di Syd Barrett, oltre che di quale fosse la sua condizione che ha determinato gran parte della sua carriera. Che si trattasse di droga (in particolar modo di LSD) o di altre patologie nello specifico, il risultato è stato osservabile e tangibile, tanto che il primo grande leader dei Pink Floyd è stato costretto ad allontanarsi dalla band per la sua condizione. Condizione che, secondo il giudizio di Campanella, potrebbe prendere il nome di sindrome di Asperger, forma di autismo che fu peggiorata dal consumo di droghe.
Il suo allontanamento dai Pink Floyd è stato oggetto di un’intervista esclusiva da parte di Nick Mason, da sempre legato al primo grande leader della formazione, che ha parlato della sua condizione: “Penso che il giudizio sia molto difficile, in un certo senso, in termini di ciò che è realmente accaduto a Syd, e penso che sia qualcosa a cui non verrà mai veramente data risposta perché ci sono davvero due scuole di pensiero. Uno era che stava assumendo un sovra dosaggio di acido, il che è certamente abbastanza probabile. Ma potrebbe anche avere a che fare con il fatto che in realtà non voleva essere un dio rock. Voleva davvero tornare indietro e diventare un pittore, e penso che ora sentiamo che probabilmente… beh, non siamo certamente stati utili perché abbiamo pensato che significasse che era pazzo”.