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Kurt Cobain, il leader dei Nirvana stava pianificando da tempo di suicidarsi?

Il frontman dei Nirvana è stato trovato morto a casa sua a Seattle l’8 aprile 1994. Aveva lasciato una lettera prima del suo suicidio, lasciando devastati i suoi amici, la famiglia e i fan di tutto il mondo Era la voce di una generazione e l’ispirazione dietro innumerevoli band ma Kurt Cobain era molto critico verso sè stesso. Il leader dei Nirvana si tolse la vita a soli 27 anni. Quando il suo corpo senza vita è stato trovato nella sua casa di Seattle l’8 aprile 1994, i suoi milioni di fan erano inconsolabili. Ma pare che lui stesse pianificando da tempo di suicidarsi. Sappiamo che Kurt soffriva di depressione e di dipendenza da eroina. Vediamo cosa successe i giorni prima della sua morte.

La gravidanza della figlia di Kurt Cobain

Cobain aveva insistito sul fatto che si drogava per i suoi problemi di stomaco. Quando incontrò Courtney Love, la coppia condivise un ampio uso di droghe e venne citata da Vanity Fair additando che la compagna di Kurt avesse usato l’eroina all’inizio della sua gravidanza. Quando nacque la bambina della coppia, Frances Bean, la coppia venne perseguitata al fine rivelare se la loro bambina fosse nata tossicodipendente. Questa situazione per il leader dei Nirvana fu tragica e lo fece sprofondare in una forma molto acuta di depressione.

Il primo tentativo di suicidio

Poi, nel 1993, prima di un concerto, Cobain aveva esagerato con l’eroina. Invece di chiamare un’ambulanza, sua moglie gli aveva iniettato del naloxone, farmaco usato per bloccare gli effetti delle droghe, e Kurt fece il suo live. Salì sul palco come se nulla fosse successo, ma le cose stavano per prendere una svolta molto oscura. Mentre i Nirvana erano in tournée in Germania, Cobain ebbe una bronchite e una laringite e volò a Roma per curarsi, dove fu incontrato da sua moglie. Il giorno seguente, il 4 marzo, Love si svegliò e trovò suo marito in overdose di Champagne e Rohypnol. Secondo lei questo è stato il suo primo tentativo di Kurt di porre fine alla sua vita.

Il rehab

Poco più di una settimana dopo, Courtney Love chiamò la polizia perché il leader dei Nirvana si era chiuso in una stanza con una pistola. Gli ufficiali gli sequestrarono diverse pistole e un insieme di pillole del cantante il quale assicurò gli ufficiali che non aveva intenzione di togliersi la vita e si era chiuso nella stanza per nascondersi da sua moglie. Temendo lo stato mentale di suo marito e preoccupata per la sua tossicodipendenza, la moglie organizzò un incontro con alcuni dei suoi più cari amici, musicisti e la sua casa discografica. Kurt si rifiutò di chiedere aiuto andando in rehab, rinchiudendosi persino in una camera da letto. Alla fine si recò all’Exodus Recovery Center di Los Angeles il 30 marzo 1994.

La fuga dal rehab

In quel periodo il leader dei Nirvana aveva ricevuto le visite di sua figlia, con cui aveva trascorso del tempo giocando. Fu l’ultima volta che vide la sua amata bambina. Il 1° aprile scappò dalla struttura, salì su un taxi e corse all’aeroporto di Los Angeles prima di salire a bordo di un volo per tornare a Seattle. Cobain era seduto vicino a Duff McKagan, il bassista dei Guns N ‘Roses, band odiata da Kurt. Sembra che Kurt fosse felice. Nessuno sapeva dove si trovava, ma venne avvistato a Seattle diverse volte il 2 e 3 aprile. Tragicamente, il suo corpo venne trovato l’8 aprile.

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