La dilagante pandemia da Covid-19 e i conseguenti divieti, imposti alla popolazione, per evitare il contagio, hanno cambiato decisamente le abitudini della popolazione. Tra sistemi sanitari al collasso e milioni di persone a rischio, la maggior parte di noi ha fatto prevalere il buon senso. Ma c’è ancora chi, sperando di farla franca e, chiaramente, sottovalutando il problema, continua a violare le nuove regole. Come una tribute band dei Pink Floyd che, in totale violazione delle norme emanate dal Governatore del New Jersey, è finita nei guai nella città di Rumson. Scopriamone di più in questo articolo.
NEW JERSEY, LE RESTRIZIONI DEL GOVERNATORE PER IL CORONAVIRUS
“Niente più feste da sconsiderati né assembramenti. – aveva ordinato il governatore dello stato del New Jersey, Phil Murphy – niente più comportamenti ripugnanti. Dobbiamo stare a casa. Dobbiamo stare lontani gli uni dagli altri”. Ordinanza questa, che si allinea con quelle emanate dalla maggior parte dei paesi per rallentare il contagio da Covid-19.
Ma ordini che, a quanto pare, sono caduti nel vuoto per alcuni cittadini della città di Rumson. Sebbene, con il dilagare della pandemia e l’aumento dei contagi in Nord America il paese rischi di diventare il nuovo epicentro del Coronavirus, molti sembrano restii a capirlo.
PINK FLOYD, LA TRIBUTE BAND VIOLA LE REGOLE ANTI-CONTAGIO DA CORONAVIRUS
Una tribute band dei leggendari Pink Floyd si è dunque trovata nei guai quando, la polizia di Rumson in New Jersey, li ha colti in flagrante a violare le nuove regole per il Covid-19. Con il dilagare della pandemia da Coronavirus, gli Stati Uniti stanno sperimentando una situazione sanitaria davvero drammatica. Le città sono deserte, gli ospedali al collasso e la “distanza sociale” tra le persone è un mezzo indispensabile per contenere i contagi.
Non devono essere stati dello stesso avviso i componenti della tribute band di Roger Waters, David Gilmour e soci che hanno pensato bene di improvvisare un piccolo show – proprio nel mezzo di una pandemia mondale. La polizia della città di Rumson, New Jersey, ha prontamente bloccato il concerto. Stando a quanto riportato dalle fonti, i musicisti sono arrivati “equipaggiati con microfoni e amplificatori e anche mezzi per mandare il concerto in diretta live via Facebook”.
PINK FLOYD, IL CONCERTO IMPROVVISATO NEL NEW JERSEY E L’ARRIVO DELLA POLIZIA
In palese violazione degli emendamenti del governatore del New Jersey Phil Murphy dunque, una tribute band dei Pink Floyd ha pensato bene di organizzare un live show improvvisato nella città di Rumson. Nonostante il divieto di assembramenti e feste, i musicisti sono riusciti a riunire un gruppo di circa 30 persone – la cui età oscillava tra i 40 e 50 anni. Una fascia questa, come sappiamo, che inizia ad essere a rischio per il Covid-19.
Il fatto ancor più grave, legato a questo sconsiderato gesto, è stata la reazione dei partecipanti al concerto al momento dell’arrivo della polizia. “Quando abbiamo informato tutti quanti che dovevano andarsene – hanno riferito infatti gli agenti – in osservanza delle norme del Governatore Murphy, a proposito di questi corona-party – siamo stati insultati da questo gruppo di adulti”.