La tragica morte di Kurt Cobain ha caratterizzato, nella storia della musica e non solo, un momento difficilissimo da superare e da somatizzare, e che ha riguardato non soltanto gli amanti del leader dei Nirvana o della band stessa, ma tutti coloro che hanno da sempre amato la musica e l’arte in generale, di cui lo statunitense era grande interprete. L’ultimo atto realizzato in vita dal leader dei Nirvana, se si ammette la versione confermata dai fatti e non quella dell’omicidio del cantante e chitarrista, è stato la realizzazione della lettera dedicata a Boddah, il suo amico immaginario, in cui ha lasciato diversi messaggi sulla sua vita, sulla sua arte e non solo. Courtney Love, da tantissimi odiata, ne ha realizzato una lettura particolare.
La lettera scritta da Kurt Cobain e dedicata a Boddah
Prima di prendere in considerazione la lettura che Courtney Love ha realizzato della lettera scritta da Kurt Cobain e dedicata a Boddah, vi citiamo integralmente la splendida lettera che il leader dei Nirvana ha realizzato e dedicato al suo amico immaginario.
«Vi parlo dal punto di vista di un sempliciotto un po’ vissuto che preferirebbe essere uno snervante bimbo lamentoso. Questa lettera dovrebbe essere abbastanza semplice da capire. Tutti gli avvertimenti della scuola base del punk-rock che mi sono stati dati nel corso degli anni, dai miei esordi, intendo dire, l’etica dell’indipendenza e di abbracciare la vostra comunità si sono rivelati esatti. Io non provo più emozioni nell’ascoltare musica e nemmeno nel crearla e nel leggere e nello scrivere da troppi anni ormai. Questo mi fa sentire terribilmente colpevole. Per esempio, quando siamo nel backstage e le luci si spengono e sento il maniacale urlo della folla cominciare, non ha nessun effetto su di me, non è come era per Freddie Mercury, a lui la folla lo inebriava, ne ritraeva energia e io l’ho sempre invidiato per questo, ma per me non è così. Il fatto è che io non posso imbrogliarvi, nessuno di voi. Semplicemente non sarebbe giusto nei vostri confronti né nei miei. Il peggior crimine che mi possa venire in mente è quello di fingere e far credere che io mi stia divertendo al 100%. A volte mi sento come se dovessi timbrare il cartellino ogni volta che salgo sul palco. Ho provato tutto quello che è in mio potere per apprezzare questo (e l’apprezzo, Dio mi sia testimone che l’apprezzo, ma non è abbastanza).
Ho apprezzato il fatto che io e gli altri abbiamo colpito e intrattenuto tutta questa gente. Ma devo essere uno di quei narcisisti che apprezzano le cose solo quando non ci sono più. Io sono troppo sensibile. Ho bisogno di essere un po’ stordito per ritrovare l’entusiasmo che avevo da bambino. Durante gli ultimi tre nostri tour sono riuscito ad apprezzare molto di più le persone che conoscevo personalmente e i fan della nostra musica, ma ancora non riesco a superare la frustrazione, il senso di colpa e l’empatia che ho per tutti. C’è del buono in ognuno di noi e penso che io amo troppo la gente, così tanto che mi sento troppo fottutamente triste. Il piccolo triste, sensibile, ingrato, Pesci, Gesù santo! Perché non ti diverti e basta? Non lo so. Ho una moglie divina che trasuda ambizione ed empatia e una figlia che mi ricorda troppo di quando ero come lei, pieno di amore e gioia.
Bacia tutte le persone che incontra perché tutti sono buoni e nessuno può farle del male. E questo mi terrorizza a tal punto che perdo le mie funzioni vitali. Non posso sopportare l’idea che Frances diventi una miserabile, autodistruttiva rocker come me. Mi è andata bene, molto bene durante questi anni, e ne sono grato, ma è dall’età di sette anni che sono avverso al genere umano. Solo perché a tutti sembra così facile tirare avanti ed essere empatici. Penso sia solo perché io amo troppo e mi rammarico troppo per la gente. Grazie a tutti voi dal fondo del mio bruciante, nauseato stomaco per le vostre lettere e il supporto che mi avete dato negli anni passati. Io sono troppo un bambino incostante, lunatico! Non ho più nessuna emozione, e ricordate, è meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente.
Pace, amore, empatia. Kurt Cobain.
Frances e Courtney, io sarò al vostro altare.
Ti prego Courtney continua ad andare avanti, per Frances.
Perché la sua vita sarà molto più felice senza di me.
VI AMO. VI AMO.»
La lettera di Kurt Cobain letta da Courtney Love
Courtney Love è, senza dubbio, un personaggio contestatissimo nella storia della musica. Nel corso degli anni si sono moltiplicate quelle teorie che la vedono responsabile della morte di Kurt Cobain o, nella migliore delle ipotesi, la mandante dell’omicidio di suo marito. Eppure, accanto a tutte le teorie che la assoggettano a personaggio incredibilmente negativo, non mancano anche gli attestati di stima e di amore che i fan hanno dedicato alla cantante. Courtney Love ha realizzato una lettura particolare della lettera di Kurt Cobain dedicata a Boddah, che potrete sentire nel video presente nell’articolo.