Negli anni ’70 e ’80 l’heavy metal imperversa un pò ovunque. Partendo da sonorità aggressive e potenti, unite a liriche suggestive – talvolta melodiche – il genere si è diversificato in una moltitudine di sottogeneri e sottocategorie, fino ad estendere la sua influenza alla musica moderna. Ma – indagandone l’origine e le radici fondanti – ci sono degli album che, prima di ogni altro, ne hanno circoscritto le caratteristiche. Vere e proprie pietre miliari dell’heavy metal, che lo hanno plasmato così come lo conosciamo oggi. Scopriamo in questa classifica i dischi che hanno posto le basi del genere.
HEAVY METAL, DALLA MUSICA ROCK ALLA NASCITA DEL GENERE
Verso la fine degli anni ’60, quando la musica ha raggiunto un potenziamento del suono mai visto prima, nasce un nuovo genere che prende ispirazione diretta dal progressive rock. Le sue radici vanno ricercate nel Regno Unito dove – gruppi come Deep Purple, Led Zeppelin e Black Sabbath – segnano una decisiva cesura rispetto al passato. Queste formazioni trasformano il blues in una forma di rock molto più dura e aggressiva.
Le suggestioni maggiori – in ambiente rock progressive e psichedelico, appunto – sono da ascrivere sicuramente alle sperimentazioni, in ambito chitarristico, di Jimi Hendrix. E ancora, in gruppi come gli Who e i Kinks – ai quali si riconosce la paternità del primo prototipo di brano heavy metal: You Really Got Me, del 1964. E Infine, i Cream di Eric Clapton, che suggeriscono il modello di formazione power trio. Ma, molte altre band e album, ne hanno posto altrettanto efficacemente le basi.
URIAH HEEP – DEMONS & WIZARDS, 1972
Iniziamo questa breve classifica degli album che hanno posto le basi dell’heavy metal, con gli Uriah Heep. La band britannica – capitanata da David Byron – pubblica, il 19 Maggio del 1972 il quarto album in studio, dal titolo Demons and Wizards.
Il lavoro discografico è la summa perfetta di tutti gli elementi e le suggestioni alle quali erano giunti fino a quel momento gli Uriah. Progressive rock unito a momenti acustici e pezzi più propriamente hard rock e potenti. Demons and Wizards è passato alla storia soprattutto per la hit commerciale Easy Livin‘ e il mastodontico brano Paradise/The Spell – in cui tutte le caratteristiche musicali della band confluiscono assieme.
IGGY AND THE STOOGES, RAW POWER, 1973
Iggy Pop e gli Stooges sono considerati gli iniziatori di vari generi musicali. Non solo metal – come vedremo a breve – ma anche punk e garage rock. E’ proprio da formazioni come questa infatti, che anche il genere – successivamente accolto dai Sex Pistols nel Regno Unito – riuscirà a prendere piede.
Per quanto riguarda le sonorità metal invece, ne troviamo prodromi nell’album Raw Power del 1973. Con il missaggio di David Bowie, in questo lavoro discografico le chitarre raggiungono una potenza mai vista. Il sound è aggressivo e forte. Ci sono tutte quelle suggestioni e attitudini heavy metal, che verranno pienamente sviluppate in seguito.
VANILLA FUDGE, VANILLA FUDGE, 1967
Vanilla Fudge – eponimo album di debutto della band – vede la luce solo un anno prima dell’esplosione del fenomeno Led Zeppelin. Ma la band, in circolazione dal 1966, è ad un bivio cruciale tra suggestioni blues, hard rock e psichedelia più aggressiva. I Vanilla finiscono sotto la luce dei riflettori soprattutto per le loro cover.
Quelle inizialmente morbide e blues dei Beatles fino a quelle più potenti del periodo successivo, in cui sviluppano un personale stile con sonorità stridenti e distorte. La svolta progressiva verso il rock fu influenzata dalla vicinanza – come gruppo spalla – a formazione come Cream e New Yardbirds, i futuri Led Zeppelin.
TRIUMPH, ROCK AND ROLL MACHINE, 1977
Rock and Roll Machine è il secondo album in studio della band hard rock canadese dei Triumph. Il lavoro discografico venne originariamente pubblicato nel 1977 e – di nuovo dalla RCA Records – negli Stati Uniti l’anno successivo. Rock and Roll Machine ha consegnato ai fan dei Triumph la loro maggior hit commerciale, ovvero Rocky Mountain Way, cover del pezzo di Joe Walsh. I pezzi esplosivi e travolgenti – resi ancor più potenti nelle esibizioni live dei Triumph – ne hanno creato il loro personale marchio di fabbrica.
STEPPENWOLF, STEPPENWOLF, 1968
Concludiamo questa breve classifica, degli album che hanno fondato il genere heavy metal, con il disco del 1968 degli Steppenwolf, eponimo. Una menzione necessaria, dato che alla band è attribuito il primo utilizzo del termine. All’interno del lavoro discografico di fine anni ’60, è contenuto il brano iconico Born to be Wild – reso ancor più famoso dall’inserimento nella colonna sonora del film Easy Rider.
La canzone è stata spesso descritta come il primo brano heavy metal mai scritto – tale interpretazione è dovuta soprattutto al primo utilizzo del termine heavy metal in ambito musicale. Nel secondo verso di Born to be Wild si legge infatti “Heavy Metal Thunder”, per far riferimento al rombo provocato dalle marmitte delle motociclette.