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5 album rock che hanno reso queste band immortali

Le band rock entrate nella storia della musica sono riuscite a conseguire i loro rispettivi obiettivi anche grazie a lavori discografici molto amati da parte di un vasto pubblico. Ecco, di seguito, 5 album rock che hanno reso immortali i gruppi che li hanno realizzati. Stiamo parlando di cinque dischi entrati di diritto nella leggenda, ognuno dei quali presenta al suo interno brani degni di essere considerati memorabili.

1. Led Zeppelin – Led Zeppelin IV

Iniziamo da un album che viene considerato come un autentico capolavoro dei Led Zeppelin. In origine, questo disco del 1971 non aveva alcun titolo e la dicitura è stata inserita in un secondo momento seguendo una numerazione in ordine d’uscita. La band guidata dalla voce di Robert Plant aveva deciso di focalizzarsi esclusivamente sulla musica, lasciando ogni altro elemento in secondo piano. Nonostante lo scetticismo iniziale, riuscì a superare i 10 milioni di copie vendute solo negli Stati Uniti. Tra i pezzi, spiccava senza dubbio l’iconica Stairway to Heaven, basata sulla voce straordinaria di Plant e sull’assolo infinito del chitarrista Jimmy Page. Anche questo successo contribuì alla crescita del mito dei Led Zeppelin.

2. AC/DC – Back In Black

Ci spostiamo nel 1980 con l’album Back in Black, il settimo disco in studio della band australiana degli AC/DC. Si tratta di una sorta di concept album che parla della morte e dell’edonismo, ispirato prettamente dalla morte del cantante Bon Scott in seguito ad un eccesso di alcool. Il gruppo guidato da Angus e Malcolm Young e dal nuovo frontman Brian Johnson riuscì così a risollevarsi dopo aver rischiato di sciogliersi. Il disco superò i 50 milioni di copie vendute a livello mondiale e si piazzò al secondo posto dopo Thriller di Michael Jackson, con 25 dischi di platino solo negli Stati Uniti. Gli AC/DC dimostrarono così di essere ancora in piena vitalità.

3. Pink Floyd – The Dark Side of the Moon

In questo caso non abbiamo a che fare con un semplice album, ma con una sorta di manifesto introspettivo della band britannica. Nel 1973, i Pink Floyd diedero forma alle loro innumerevoli sperimentazioni musicali e si concentrarono prettamente sui testi realizzati da Roger Waters. Ampio spazio fu riservato all’irrazionalità umana, con il lato oscuro della Luna che in realtà si riferiva a questioni di carattere mentale. Come in diversi altri lavori della band, buona parte del disco era ispirato al ricordo del membro fondatore Syd Barrett. Con oltre 50 milioni di copie vendute, è a sua volta tra i titoli discografici più richiesti di sempre, oltre ad essere considerato come uno dei meglio riusciti da parte di critici e appassionati.

4. The Beatles – Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band

Nel 1967, i Beatles diedero vita ad un autentico capolavoro. L’ottavo album in studio della band originaria di Liverpool viene ancora oggi ritenuto come uno dei più importanti dell’intero ventesimo secolo, con un mix ben congegnato di diversi stili e generi musicali. Non si focalizza solo sulla ricerca di nuove sonorità rock, ma propone varie sfumature di pop, musica indiana e classica, cantautorato colto, suoni d’avanguardia. Un autentico concept album con 32 milioni di copie vendute in tutto il mondo e ben quattro premi Grammy conquistati. Tra i brani memorabili, oltre alla title-track, anche Lucy in the Sky with Diamonds, She’s Leaving Home, Within You Without You A Day in the Life.

5. Nirvana – Nevermind

Concludiamo con il secondo album in studio dei Nirvana, considerati come i paladini del grunge e in grado di segnare una traccia indelebile nella musica rock nonostante i soli sette anni di attività. La band guidata da Kurt Cobain entrò così nella storia grazie ad un brano iconico come Smells Like Teen Spirit, oltre ad altri tre singoli di successo come Come as You AreLithiumIn Bloom. Ha superato i 25 milioni di copie vendute a livello globale ed è considerato tra i dischi migliori di ogni tempo, anche grazie all’uso di sonorità pop mescolate a linee vocali tendenti quasi al punk. Un’autentica dimostrazione di quanto il terzetto di Seattle avesse intenzione di emergere.

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