Nel 1979 i Pink Floyd pubblicano il loro undicesimo album in studio dal titolo The Wall. Ad oggi considerato come una pietra miliare nella storia del rock, il disco è incentrato sulla storia di un personaggio inventato. Una rockstar di nome Pink che arriva al punto di isolarsi dietro un “muro” mentale – a causa di alcuni traumi psicologici della sua vita. Sebbene il successo dell’album sia stato enorme, The Wall segnò anche la rovina dei Pink Floyd. Bisognerà attendere solo la pubblicazione di The Final Cut, per assistere all’addio di Roger Waters nel 1985. Tuttavia, attraverso un post pubblicato sull’account Twitter della band, è chiaro che l’amore dei fan per The Wall continua più forte che mai.
THE WALL, CONCEPT E TEMI DELL’UNDICESIMO ALBUM DEI PINK FLOYD
The Wall è un vero e proprio album concettuale, che si sviluppa attorno alla storia di un unico protagonista: Pink. Il personaggio fittizio – basato in parte su Roger Waters e in parte su Syd Barrett – è un artista che, a causa di vari traumi psicologici, si barrica dietro un muro mentale. Un’alienazione e un isolamento auto-inflitti che lo trascineranno lentamente ai limiti della follia.
Pink deve affrontare il dolore per la morte del padre in guerra nei suoi primi mesi di vita. La severità e la mancanza di umanità dei suoi insegnanti nell’ambiente scolastico. Le pressioni soffocanti e iperprotettive della madre. Il distacco alienante e freddo dal pubblico nella sua vita da rockstar.
PINK FLOYD, I CONTRASTI E L’ADDIO DI ROGER WATERS
The Wall sarà il penultimo album in studio realizzato dai Pink Floyd con la formazione al completo. Il tastierista Richard Wright partecipò solo saltuariamente alla registrazione del disco – si era trasferito in Grecia con la moglie. Questa lontananza lo porterà a litigare pesantemente con Roger Waters che – poco dopo – lo licenzierà. Durante il tour promozionale per The Wall, Wright sale sul palco solo come turnista.
Le esibizioni dal vivo per l’undicesimo album – oltre che essere ricordate per la loro spettacolarità e grandiosità scenica – sono anche le ultime dei Pink Floyd. Dopo la pubblicazione di The Final Cut la band britannica non suonò più dal vivo, fino all’abbandono di Roger Waters nel 1985. Il bassista, che dopo l’allontanamento di Syd Barrett, aveva sempre preso più controllo dei Pink Floyd li definirà allora “uno spreco di tempo”.
THE WALL, TUTTI I NUMERI DEL SUCCESSO DELL’ALBUM DEI PINK FLOYD
Nonostante i retroscena che si nascondono dietro The Wall, l’album dei Pink Floyd rimane uno dei più importanti capolavori della musica mondiale. Fin dalla sua pubblicazione, nel 1979, vendette milioni di copie. Negli Stati Uniti fu il disco più venduto del 1980. Si aggiudicò inoltre la 87° posizione nella classifica dei 500 migliori album di tutti i tempi secondo Rolling Stones.
PINK FLOYD, IL POST SUL PROFILO TWITTER A PROPOSITO DI THE WALL
A dimostrazione dell’enorme successo che ha avuto – e continua ad avere The Wall – basti considerare il post recentemente pubblicato su Twitter dall’account ufficiale dei Pink Floyd. “Abbiamo parlato un pò di The Wall in questo mese – si legge sopra l’immagine della copertina del disco – con l’anniversario di alcuni concerti del 1980 e 1981. Ma quando è stata l’ultima volta che avete ascoltato l’album per intero?”.
La risposta entusiasta e partecipativa dei fan non si è fatta attendere. E la maggior parte dei commenti dimostra che The Wall è un album immortale nel cuore del pubblico dei Pink Floyd. “Un’ora fa” scrive infatti un utente, in calce al post della band. “Un paio di giorni fa” gli fa subito eco un altro.