Se è vero che, come abbiamo già detto, il panorama musicale contemporaneo offre una serie di espressioni musicali, artistiche e culturali differenti, è pur vero che non tutte le culture che possono essere prese in considerazione godono di una stima, di un apprezzamento o di un merito che le possa rendere celebri o amate. Se vi abbiamo parlato, in altra sede, di una band come i black midi che merita di essere citata tra le più rivoluzionarie nel contesto inglese, cambiamo tendenza e vi parliamo dei Dream Machine, la band più odiata da tutta America. Questa volta, però, il contesto musicale c’entra ben poco: ve ne parliamo all’interno di quest’articolo.
Chi sono i Dream Machine
Come abbiamo già precedentemente fatto, prima di prendere in considerazione gli ambiti e i motivi che ci portano a realizzare quest’articolo, vogliamo introdurvi i personaggi in questione, attraverso un’introduzione biografica che tenga conto del genere musicale, dell’etichetta e della formazione di questa band americana incredibilmente odiata all’interno del proprio paese.
Il progetto musicale è piuttosto recente, ed è stato creato da Matthew Melton – già conosciuto per essere stato chitarrista di Warm Soda – e sua moglie Doris, nel contesto geografico del Tennessee, precisamente a Memphis. Dopo aver ottenuto un discreto successo in patria, i Dream Machine sono stati presto bersaglio di un attacco mediatico, che si è risolto nell’abbandono della Castle Face Records, casa discografica con cui la band aveva pubblicato i suoi primi due album in studio: The Illusion e Breaking Circle, entrambi del 2017.
Perchè i Dream Machine sono odiati da tutta America?
Ma che cosa è successo a partire dal 2017 in poi, in cui si è creato quel ciclone mediatico che ha investito i Dream Machine e condannato la formazione alla dalmnatio memoriae, oltre che all’odio di tutta America? A quanto pare sono state le dichiarazioni infelici di Matthew Melton, che hanno generato il subitaneo abbandono della Castle Face Records. Le dichiarazioni di cui vi parliamo sono state mosse dal chitarrista e leader della formazione contro il femminismo e i movimenti femministi, rei di essere il – secondo Melton – “peggiore del cancro” in quanto a pericolo per l’umanità.
Dichiarazioni forti, che vi citiamo per dovere di cronaca: «Quello che mi fa incazzare nel mondo della musica è che le ragazze sono diventate per lo più meduse pigre e stanno mettendo in piedi queste orribili band femministe solo per cercare di “mostrare agli uomini quello che hanno”. Questa mentalità le ha rese deboli. Non sanno nemmeno come suonare i loro strumenti! Faranno canzoni sull’essere “sessualmente aggredite” o sull’aborto. Sono fottutamente ritardate, si stanno mettendo ridicole. Se gli uomini lo facessero sarebbero crocifissi! Questo è il desiderio di una supremazia di genere sotto l’aspetto di “uguali diritti”. Che cosa è successo alle incredibili cantanti femminili dei tempi passati con vero talento, che cantavano di voler trovare vero amore e di voler essere una brava donna?».