Il frontman degli Opeth, Lars Mikael Akerfeldt, in una recente intervista è stato invitato a scegliere i suoi album preferiti. E, ovviamente, in questa speciale classifica non potevano certo mancare i lavori di alcune leggendarie band come i Deep Purple e i Led Zeppelin.
I dischi che maggiormente hanno influenzato Lars Mikael Akerfeldt
Il cantante del gruppo progressive death metal svedese, indicando i dischi che maggiormente lo hanno colpito, ha spiegato: “Si, lo so, sarò scontato ma Led Zeppelin IV è uno dei miei dischi preferiti. Battle of Evermore è un capolavoro, solo pronunciando il nome mi vengono i brividi. E, ovviamente, anche Going To California e Stairway to Heaven. Invece non sono un grande fan di When The Levee Breaks”
Led Zeppelin IV, quarto album della band omonima pubblicato l’8 novembre del 1971, è sicuramente uno dei dischi più rinomati della band britannica. Il disco, inizialmente, era privo di un titolo ufficiale e, col tempo, è stato rinominato anche con altri appellativi: Four Symbols, The Fourth Album, Zoso, The Hermit, o più semplicemente IV.
Con Led Zeppelin IV la band raggiunse probabilmente il punto più alto della loro carriera, i numeri parlano chiaro: 1 disco d’oro, 23 dischi di platino e 1 di diamante, con oltre 23 milioni di copie vendute soltanto negli Stati Uniti. Questo iconico album non ha influenzato solo il frontman degli Opeth, ma un’intera generazioni di artisti.
Mikael Akerfeldt tra Led Zeppelin e Deep Purple
L’album, col tempo, è diventato famoso non solo per sfornato alcuni dei più grandi brani dei Led Zeppelin (Black Dog e Stairway to Heaven), ma anche per i tanti misteri legati ad esso. Per capire ciò bisogna considerare soprattutto il contesto che i Led Zeppelin hanno scelto come sede delle registrazioni di Led Zeppelin IV. L’abitazione rurale di Hedley Grange rispecchiava sicuramente il gusto per l’occulto e per l’esoterico di Jimmy Page e, allo stesso tempo, offriva quello sfondo piuttosto misterioso che poteva garantire ai Led Zeppelin tutte le chiavi interpretative necessarie per realizzare un album complesso e sicuramente fuori dalla norma.
Mikael Akerfeldt ha poi spiegato di essere stato influenzato fortemente anche dai Deep Purple: “Machine Head è uno dei loro dischi migliori, ma anche Strormbringer è un ottimo album. Lady Double Dealer, Soldier Of Fortune e The Gypsy sono canzoni straordinarie, uniche. Non potresti chiedere di meglio. Il lavoro di Glenn Hughes in quel disco è a dir poco fantastico”