Se si guarda alla storia dei Sex Pistols, tra le canzoni più provocatorie della band non si può non ritrovare sicuramente God Save The Queen, originata da quella storia di protesta e contro-cultura che ha da sempre animato il punk rock della band e che, allo stesso modo, ha portato i Pistols a divenire incredibilmente famosi. Nel 1977 – un anno fatto di provocazioni, opposizioni al regime e ribellioni – i Sex Pistols hanno raggiunto il più grande successo della loro carriera. Ma scendendo nel dettaglio della canzone stessa, il 27 maggio 1977 veniva pubblicato God Save The Queen, il secondo singolo dei Sex Pistols, la canzone più provocatoria che la band abbia mai pubblicato e che vive sotto il segno tangibile dell’emblematico “No Future”. Ma analizziamo la storia del brano nel dettaglio, cercando di capirci di più su questa grande provocazione.
Che rapporto c’è tra God Save The Queen e il Giubileo d’Argento della Regina Elisabetta?
Pubblicato il 27 maggio 1977, tutti concordano nel pensare che God Save The Queen sia un singolo pubblicato ad hoc in occasione del Giubileo D’Argento della Regina Elisabetta (25 anni di regno). In realtà, la canzone è piuttosto ambigua e ciò ha dato ai Sex Pistols la possibilità di negare sempre quest’ipotesi, affermando che il brano è dedicato agli inglesi, alla loro mancata possibilità di riscatto e alla loro cultura, più che a una figura specifica.
Ciò disse a proposito Johnny Rotten: «Non si scrive una canzone come God Save the Queen perché si odiano gli inglesi. Si scrive una canzone come questa perché si amano e si è stanchi di vederli maltrattati». Paul Cook, invece, affermò che l’opera non era stata studiata a tavolino.
Il boicottaggio della UK Singles Chart
God Save The Queen divenne incredibilmente famosa, tanto da generare un successo grandissimo che proiettò la formazione in vetta alle classifiche della UK Singles Chart. O meglio, così sarebbe andato – racconta la storia – se non fosse stato per il boicottaggio della classifica stessa.
Il successo mediatico che il singolo ebbe fu imperante e inarrestabile, tanto che la band punk raggiunse il secondo posto della classifica relativa alle vendite. Secondo molti, però, quel secondo posto era troppo poco per descrivere, effettivamente, quante vendite avesse ottenuto God Save The Queen: la UK Singles Chart aveva bloccato i dati, non considerandoli e non dando mai ai Sex Pistols la soddisfazione del primo posto tanto ambito. Poco cambia, insomma, in merito a un successo che ha avuto ben pochi pari e che ha caratterizzato il motore della storia del punk, diventato grande nel Regno Unito anche e soprattutto grazie alla band.