Numerose rock band non hanno nascosto la loro ferma opposizione alle esibizioni in playback. Il desiderio di cantare e suonare dal vivo contraddistingue diversi animali da palcoscenico, che in questo modo riescono a stringere un rapporto più diretto con il proprio pubblico. Tuttavia, in alcuni casi diventa necessario scendere a compromessi. È stato il caso, in occasione del Super Bowl del 2014, dei Red Hot Chili Peppers.
La conferma del playback dei Red Hot Chili Peppers
Anche un gruppo musicale ribelle come quello dei Red Hot Chili Peppers ha dovuto avere a che fare con esigenze televisive. Durante lo show dell’intervallo del Super Bowl del 2014, la band ha dovuto far finta di suonare, con solo la voce di Anthony Kiedis dal vivo. Già si erano rincorse le voci su una situazione del genere, che in quella circostanza aveva suonato Give it Away insieme alla star della musica pop Bruno Mars. In effetti, durante la propria esibizione, la band californiana non aveva condotto sul palco alcun amplificatore. Inoltre, basso e chitarra non avevano alcun collegamento diretto con prese di ogni genere, non disponendo di cavi, connettori o trasmettitori. Poco dopo l’esibizione, al bassista Flea non restò altro da fare che confessare tutto ai propri numerosi fan, con l’ammissione della base registrata.
Il messaggio di Flea ai fan dei RHCP
Flea decise così di mostrarsi in un videomessaggio ai numerosi seguaci dei Red Hot Chili Peppers. “Quando ci hanno chiesto – esordì – dalla NFL e da Bruno Mars di esibirci al Super Bowl Give It Away, ci hanno detto fin da subito in maniera chiara che solo la voce sarebbe stata live, mentre basso, chitarra e batteria sarebbero stati registrati in precedenza”. Il bassista e co-fondatore della band ha inoltre aggiunto di aver “compreso la richiesta della NFL, dato il scarso arco di tempo disponibile per la preparazione del palco”. Nonostante i RHCP si siano sempre opposti al playback, la band fu così costretta a fare un passo indietro e a sottostare ad una simile condizione. “Non sapevamo se fare tutto questo o meno, ma abbiamo deciso di sì perché era davvero tutto pazzesco, un evento che succede una sola volta nella vita e avevamo intenzione di divertirci”, così sentenziò Flea.
Come è andato lo show dei Red Hot Chili Peppers con Bruno Mars
Dopo aver confessato il concerto in playback, Flea ha fornito una serie di particolari relativi allo show alla quale aveva preso parte. Ha elogiato Bruno Mars, da lui considerato come “un musicista talentuoso e una persona bellissima”. Quindi, ha dichiarato di aver inciso il brano e di aver suonato nel solco di una carriera dal vivo ben consolidata. Il bassista ha poi aggiunto di non aver inserito alcun jack per “evitare di fingere”, mostrandosi in tutta la propria onestà. D’altronde, l’unico vero obiettivo era quello di “fare tutte le cose per bene”, con la voce dal vivo che aveva una sola probabilità di funzionare a dovere.