Ne hanno parlato in tantissimi, ha ricevuto giudizi positivi dalla maggior parte della critica della musica contemporanea e, a leggere i commenti delle rockstar, è apprezzata anche da coloro che hanno un genere che rock non è. Fresca di Grammy è pronta a cantare la colonna sonora di James Bond nell’omonimo film – canzone che presenterà anche in occasione della serata degli Oscar – Billie Eilish è senza dubbio l’incarnazione della musica contemporanea e del suo successo. Se ci si pensa, per quanto tutto ciò sia stato costruito e premeditato grazie ad uno splendido lavoro di suo fratello, il successo di Billie Eilish è la risposta ad un’esigenza musicale del terzo millennio che ha trovato la sua incarnazione in una concezione artistica del tutto inedita: vi spieghiamo come la giovanissima cantante è diventata la più ascoltata della musica contemporanea.
Il progetto vincente di Billie Eilish
Il progetto vincente di Billie Eilish risiede, naturalmente, in una serie di fattori che esulano dalla semplice considerazione musicale e che si poggiano su una serie di considerazioni che vanno necessariamente fatte. In primo luogo, la musica di Billie Eilish non è etichettabile in un semplice genere musicale, ma si propone come pregna di fattori e determinazioni musicali di varia natura: a sentire bad guy, il più grande successo della cantante, si colgono le influenze della musica elettronica, unite ad una sonorità “invasiva” che colpisce qualsiasi tipo di ascoltatore.
E non è ancora finita qui, dal momento che a questo impianto sonoro di base (frutto di una sperimentazione che sta prendendo come oggetto di ricerca il rap degli ultimi anni) si aggiunge una voce penetrante e sussurrata, con ritmi di cadenza continua che culminano in un “doh” scocciato ma memorabile; la stessa struttura ritmica, che si propone con strutture musicali differenti, è riuscita a creare quel mix perfetto di cui abbiamo parlato.
Ma il progetto si attua anche su parametri che non riguardano soltanto l’impianto artistico, e che risiedono in una questione di immagine e di gusto: Billie Eilish si è proposta, fin da subito, attraverso un’immagine iconica, tendente al dark e all’emo, che però nasconde un modo di intendere la musica mai banale; per sua scelta, il corpo non deve subentrare in alcun modo nella sua musica, quindi, qualsiasi video ufficiale non mostra mai nulla se non un volto incredibilmente espressivo. E ancora il movimento, frenetico e convulso, è indicazione di quel suo stato fisico (soffre di una forma leggera di sindrome di Tourette) e mentale che la accompagna, e che viene rovesciato in musica verso l’ascoltatore che non può non apprezzarne i contenuti.
La cultura di Billie Eilish e i temi della sua musica
C’è anche un’ultima indicazione che merita di essere citata e che risiede nella diffusione di una sub-cultura alternativa rispetto a quella della musica contemporanea: il significato. Billie Eilish si pone all’esterno del messaggio prettamente rock, ma non si avvicina in alcun modo a quanto di propinato nella cultura indie o rap/trap.
Il suo messaggio, però, è così tanto personale da non portare ad alcuna forma di idolatria: vaneggiamento di morte, spirito dark, alienazione e isolamento, senso di sconfitta e di disfatta sono vagheggiati con cura e con eleganza, in modo mai banale e con un pregio che fa invidia a molti. Che Billie Eilish sia un fenomeno da prendere in grande considerazione, quindi, ormai non è più un mistero.