Nel corso della storia del rock sono stati tanti i momenti di difficoltà per una formazione, soprattutto a causa delle provocazioni o dell’atteggiamento di una band. Si pensi a quelle formazioni che hanno fatto della personalità e del carattere il marchio di fabbrica del proprio successo: in casi come questi è stata opportuna, da parte di emittenti radio, trasmissioni televisive o talk show censurare un brano per un determinato motivo. Che sia per allusioni sessuali o per altro, vogliamo parlarvi di cinque brani rock censurati.
Let’s Spend the Night Together – Rolling Stones
Iniziamo questa particolare lista con i Rolling Stones; brano in questione, oggetto di censura da parte dell‘Ed Sullivan Show (uno dei programmi televisivi più famosi in ambito statunitense), è stato Let’s Spend the Night Together. La canzone, datata 1967, fu censurata nello stesso anno dal programma televisivo.
Si trattò di uno dei primi casi di censura musicale, che derivava proprio dal titolo della canzone (che, tradotto, è passiamo la notte insieme). I Rolling Stones, pur di esibirsi, acconsentirono a cambiare lievemente il verso il modo che fosse passiamo un po’ di tempo insieme (let’s spend some time together), anche se l’eccentrico Mick Jagger ammiccava ogni volta che cantava quel verso stesso.
God Save the Queen – Sex Pistols
Per quel che concerne la cultura punk e, in particolar modo, i Sex Pistols, una censura ci appare sicuramente più plausibile, conoscendo il carattere e la personalità della formazione. Brano in questione, oggetto di censura da parte della BBC, è God Save the Queen.
Partiamo con una considerazione: nonostante fosse stato negato dagli stessi membri dei Sex Pistols, molto probabilmente la canzone fu realizzata proprio come provocazione al Giubileo D’Argento del 1977 (anno di pubblicazione del brano). Innanzitutto, fu proibito alla band di esibirsi di fronte al palazzo Westminster, con alcuni arresti; di conseguenza, per quanto accaduto precedentemente, BBC e Independent Broadcasting Authority decidero di censurate il brano.
Rape Me – Nirvana
Anche i Nirvana furono oggetto di censura per una loro canzone, e possiamo immaginare quale sia senza perderci in troppi pensieri. Il brano che fu censurato da MTV è Rape Me, del 1993. Di seguito la storia: i Nirvana dovevano esibirsi agli MTV Video Music Awards e chiesero quale brano andasse bene; la risposta era positiva per la band, che aveva il permesso di esibirsi con qualsiasi brano.
Tuttavia, alla fine fu chiesto con insistenza di suonare Smells Like Teen Spirit, per non far saltare l’esibizione. I Nirvana scesero a compromessi e dichiararono di esibirsi con Lithium. Tuttavia, saliti sul palco, iniziarono a suonare Rape Me. L’emittente televisiva stava per mandare la pubblicità e interrompere l’esibizione, quando i Nirvana iniziarono a suonare Lithium.
My Generation – The Who
Canzone famosissima dei Who, del 1965, che è diventato – a poco a poco – un vero e proprio pilastro della band. Addirittura, 11esimo posto nella classifica dei 500 migliori brani di sempre secondo Rolling Stone. Ma c’è anche una nota negativa, che ha riguardato il brano così ricco di successi da parte della band: inizialmente, la BBC, decise di mettere al bando My Generation per via dei suoi molti testi in cui la prima consonante dell’ultima parola si ripeteva. Ritenuto un’offesa per i balbuzienti, la canzone fu censurata, anche se – tuttavia – ciò non fermò il suo dilagante successo.
Lucy in the Sky with Diamonds – Beatles
Chiudiamo questa nostra classifica con i Beatles. Sembra certamente strano, ma anche i Beatles sono stati oggetto di censura da parte di tantissime stazioni radio. Il brano che fu censurato è Lucy in the Sky with Diamonds. Il brano, in generale, generò molte controversie proprio per il titolo: se si guardano infatti le lettere maiuscole viene fuori la parola LSD. Che fosse, il brano, un’allusione alla droga? Non ci è dato saperlo con certezza. Fatto sta che la canzone del 1967 fu censurata proprio perchè considerata allusiva.