La famiglia di Elvis Presley e il problema dei debiti
Dopo la sua morte, i familiari di Elvis Presley vennero a sapere che la maggior parte dei diritti sulle sue canzoni vennero vendute alla RCA per poco più di 5 milioni di dollari dal suo manager, il colonnello Tom Parker. Alla luce dei fatti, i familiari dell’artista non poterono affidarsi alle entrate frutto delle royalties per sanare i debiti. Fortunatamente, Priscilla decise di prendere le redini della situazione, trasformando Graceland, la casa in cui Elvis ha vissuto, in un’attrazione turistica. Questo, aiutò significativamente la crescita del patrimonio che, nel 1993, si aggirava intorno ai 100 milioni di dollari.
Sempre in quell’anno, Lisa Marie compì 25 anni, acquisendo la facoltà di percepire gli introiti lasciatigli dal padre direttamente, secondo le sue volontà. Lisa Marie riuscì a gestire il patrimonio del padre fino al 2005, quando l’85% delle sue proprietà vennero vendute. La figlia di Elvis accusò la compagnia finanziaria di Barry Siegel per il crack subito. Secondo lei, la compagnia aveva sperperato 100 milioni di dollari, lasciandone solo 14 mila e facendo salire i debiti a mezzo milione di dollari.
Secondo Lisa Marie, l’uomo avrebbe dato fuoco al patrimonio del padre a causa della sua negligenza e della sua smania di celebrità, citandolo in giudizio per un totale di danni pari a 100 milioni di dollari. Non è ancora dato sapere chi ha avuto la meglio in questa battaglia legale, ciò che è certo è che, presumibilmente, parte delle colpe per la crescita dei debiti sia relativa anche alle spese eccessive sostenute dalla Presley negli ultimi anni. Sembrerebbe che gestire il patrimonio di una delle più grandi star mai vissute sul pianeta sia un compito particolarmente arduo. Quel che è certo è che, la morte di una celebrità come Elvis continua a far male ai milioni di fan in tutto il mondo e, più di tutti, ai suoi familiari.