Nel corso della loro meravigliosa, seppur breve carriera, i Beatles hanno tessuto le lodi del sentimento per eccellenza in tutte le sue sfaccettature. I Fab Four sono stati l’inno di un’intera generazione e, ad oggi, continuano ad affascinare giovani fan in tutto il mondo. Il contributo dei Beatles sul panorama culturale moderno è inimmaginabile. Siamo di fronte ad un fenomeno di costume intramontabile ed eterno. La mitica band di Liverpool ha saputo raggiungere, in pochissimo tempo, il connubio perfetto per unire anche gli animi più inconciliabili.
La loro musica è un misto di gioia, colori ed emozioni profonde che, chiunque ascolta, fa entrare con piacere nel proprio cuore. Nonostante gli innumerevoli dissapori che, col passare degli anni, hanno inviso il clima interno ai Beatles, la band è riuscita a mettere tutto da parte, senza spostare l’attenzione sugli screzi che gravavano sul loro buon nome. I Fab Four sono stati al centro di vicende singolari e, a tratti, spiacevoli; ciò nonostante la loro stella ha continuato a brillare nonostante, a quanto pare, il cielo non fosse limpido come ci si aspettasse. In questa classifica, abbiamo raccolto alcune tra le canzoni più belle con cui i Beatles hanno celebrato l’amore nella sua forma più felice e sincera.
5) I’ve Just Seen A Face (1965)
Tratta dall’album “Help!”, I’ve Just Seen A Face descrive perfettamente la gioia travolgente con cui un amore a prima vista colpisce il cuore. Quell’attimo di incommensurabile felicità che si vorrebbe trasmettere a chiunque si incontri. Musicalmente parlando, il brano si compone con un set di chitarre acustiche, con la dodici corde di George Harrison che, attraverso un assolo, definisce la sua posizione all’interno dei Beatles.
4) If I Fell (1964)
Tratta dall’album “A Hard Day’s Night”, il brano rimarca perfettamente la sinergia armonica delle voci dei primi lavori dei Beatles. Le voci di John Lennon e di Paul McCartney si intrecciano perfettamente raccontando in modo meraviglioso quanto possa far paura innamorarsi dopo una delusione.
3) Something (1969)
Siamo davanti al capolavoro di George Harrison. Capace di far mettere da parte le divergenze di John Lennon e Paul McCartney che, di li a poco, avrebbero diviso per sempre i Beatles. Something è tratto da “Abbey Road” del 1969. Nel corso degli anni, alcuni tra gli artisti più rilevanti sulla scena musicale contemporanea, hanno osservato stupendi tributi ai Fab Four eseguendo la canzone dal vivo pur attribuendola, talvolta, erroneamente a McCartney o a Lennon.
2) I Will (1968)
Tratta dal loro self titled, I Will rappresenta meticolosamente il punto più alto di Paul McCartney nel suo ruolo di cantautore. Alla luce dei fatti, sembra impossibile pensare che si tratti del brano più breve nella storia dei Beatles. In poco meno di due minuti, la mitica band di Liverpool, racchiude una melodia meravigliosa, incentrata sulla massima espressione delle chitarre acustiche, unita al testo che, seppur relativamente confusionario, riesce a coinvolgere totalmente l’ascoltatore. Si tratta di un’altra mistificazione dell’amore a prima vista. In questo caso, McCartney sembra non ricordare il nome di colei che le ha rapito il cuore, nonostante poco dopo sarà pronto a dichiararle amore eterno.
1) In My Life (1968)
Nonostante John Lennon abbia mostrato la sua sensibilità molto raramente, il suo modo di esporre le emozioni è commovente oltre ogni immaginazione. Tratta da “Rubber Soul”, In My Life venne concepita, in prima battuta, come un poema incentrato sull’infanzia del chitarrista. Successivamente, Lennon deciderà di spostare il punto focale della canzone su una visione ottimistica riguardo al futuro. Ciò che colpisce dei Beatles e, presumibilmente, ciò che li ha consacrati all’eterno è, per l’appunto, la positività con cui hanno affrontato le tematiche dei loro brani. Accompagnandosi con strumentali, non solo orecchiabili, ma assolutamente coinvolgenti.