Il bassista dei Pink Floyd ha parlato dell’importanza dello storico album Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles. I Pink Floyd erano un po’ più giovani del quartetto di Liverpool e proprio nel 1967 avevano pubblicato il loro primo album, chiamato Pipers at the Gates of Dawn. In quel periodo non c’era ancora David Gilmour e c’era invece Syd Barrett che al tempo stava bene e non era afflitto così tanto dai problemi psicologici dovuti alle varie sostanze stupefacenti prese negli anni. Syd Barrett è stato forse il membro che venne influenzato maggiormente da Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles.
SYD BARRETT E L’AFFETTO PER I BEATLES
Quando il giovane Syd Barrett stava imparando la chitarra, cosa avrebbe mai potuto suonare? Naturalmente i Beatles e anche i Rolling Stones. Pare che il giovane Syd fosse molto appassionato di George Harrison e di John Lennon in particolare, ovvero i due chitarristi principali della band di Liverpool. Non è un caso infatti che i Pink Floyd chiesero espressamente di registrare il loro primo album negli studi di Abbey Road perché erano consapevoli che ci sarebbero passati a breve i Fab Four. In poche parole, volevano anticipare i Beatles. È chiaro che poi, in realtà, il primo disco dei Pink Floyd e Sgt. Pepper’s dei Beatles non hanno molte affinità, ma lo spirito è in realtà piuttosto simile.
ROGER WATERS E L’INTERESSE PER SGT. PEPPER
In un’intervista con KLCS, Roger Waters ha parlato proprio dell’influenza che Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band ebbe sui Pink Floyd. Ha detto infatti: “Mi ricordo bene quando è stato pubblicato Sgt. Pepper’s. Abbiamo deciso di fermare la macchina e di rimanere lì ad ascoltarlo. Era come se qualcuno stesse suonando l’intero disco alla radio e mi ricordo che noi stavamo lì ad ascoltare completamente assorti. Da quel momento credo che sia cambiato il mio approccio alla fase di composizione e scrittura. Credo di aver imparato le mie prime lezioni musicali dalle leggende del blues come Huddie Ledbetter e Bessie Smith, ascoltavo anche moltissimo jazz e anche Woody Guthrie. Poi ho imparato moltissimo anche dalla musica di protesta in particolare quando ero molto giovane“.
RINGRAZIAMENTO AI BEATLES
Il Nostro ha continuato il suo discorso dando moltissimi ringraziamenti ai 4 membri dei Beatles, rei di aver risvegliato i componenti da un torpore musicale e forse anche umano. Roger ha infatti affermato: “Ora devo dire che da John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr ho capito che era giunto il momento per noi di scrivere le nostre viste, del modo in cui si sentivamo, in modo da poterci finalmente liberare. Abbiamo capito che avremmo potuto essere degli artisti liberi ed in quella libertà c’era una grande valore. Sgt Pepper dei Beatles praticamente ha fatto nascere i Pink Floyd“.
LE SVOLTE MUSICALI E IDENTITÀ
Se Sgt. Pepper’s Lonely Heart Club Band è stato il disco che ha segnato la svolta più psichedelica dei Beatles, molto distante dal mood più pop e skittle dei primi album. I Pink Floyd con il loro primo album Pipers at the Gates of Dawn erano già riusciti a creare uno stile molto personale e diverso dal resto, che aveva però una grande influenza, dal punto di vista dello stile di scrittura, proprio dai Beatles. Solo una curiosità: fu in uno degli spettacoli dei Pink Floyd, precisamente all’UFO Club, che Lennon si presentò a Yoko Ono. Coincidenze?