La vita del compianto batterista dei Rush, Neil Peart, è costellata da eventi drammatici e segnanti. Parliamo di un uomo dalla forza di volontà immensa, capace di esorcizzare i propri demoni attraverso l’amore per l’arte o, più in generale, per la vita. Nel 1997, Neil perde sua figlia a causa di un incidente automobilistico, l’anno dopo, la moglie si arrende nella lotto contro il tumore.
Al di la delle sofferenze, Neil ha sempre ritrovato la forza per ricominciare. Il batterista ha intrapreso un viaggio durato 14 mesi in moto per superare il dolore del lutto. Nonostante l’arrivo di un nuovo amore e di una nuova figlia, unito ad una proficua attività musicale, i i fantasmi del passato non hanno mai abbandonato il batterista dei Rush, sempre meno coinvolto nella vita del gruppo col passare degli anni. Nel 2012, Neil Peart lascia la band, decretandone lo scioglimento.
Neil Peart entra nei Rush nel 1974, per sostituire il batterista originale John Rutsey. Col suo avvento, la band tocca il suo massimo arrivando sul tetto del mondo. L’eclettismo di Neil non è attribuibile solo alla sua tecnica, assolutamente impareggiabile ed impeccabile, ma anche al fatto che, nel suo modo di suonare, non traspaia esclusivamente il suo virtuosismo artistico, ma soprattutto la passione e l’emotività con la quale è riuscito ad andare avanti nonostante le cicatrici del passato.
Il 7 gennaio del 2020, un tumore al cervello stronca tragicamente la vita di Neil Peart che se ne va nel silenzio e nella discrezione che da sempre l’ha contraddistinto. Neil non era soltanto il batterista dei Rush, era anche il loro paroliere. Veniva soprannominato “il professore” dato il fortissimo apporto storico riscontrabile nei suoi testi, al punto da diventare oggetto di studio per alcune scuole canadesi. Al di la di tutto, quella di Neil Peart è stata una figura ispiratrice per molti tra gli artisti più affermati del panorama artistico moderno; per cui, la sua morte, ha rigettato un alone di assoluta desolazione sulla scena musicale internazionale.
Il tributo dei Tool a Neil Peart
I Tool si sono esibiti alla Viejas Arena di San Diego in California, nella notte di lunedì 10 gennaio. La band ha osservato un emozionate tributo al batterista dei Rush, defunto appena tre giorni prima. Nel corso dell’assolo di batteria di Danny Carey, tipicamente ispirato a Neil Peart, è stata proiettata su uno schermo gigante posto dietro il palco una foto ritraente Neil e Danny. Inoltre, i Tool hanno suonato una parte del brano dei Rush “A Passage To Bangkok”. Infine, la band è uscita di scena sulle note della celeberrima “2112”.
Ricordiamo che, nel 2015, Danny Carey e Neil Peart si sono uniti al primo batterista dei Police, Stewart Copeland per una delle sue Jam sessions incentrate sui virtuosismi alle pelli. Neil Peart era un batterista eccezionale e riconosciuto da artisti di fama internazionale. Milioni di appassionati in tutto il mondo hanno saputo ammirare la figura dell’uomo oltre l’artista, consapevoli del fatto che la sua stella non avrebbe mai potuto esaurirsi. Il mondo della musica ha perso una sua colonna portante, consacrandola all’eternità.