David Robert Jones è il vero nome dell’artista che tutti noi conosciamo come David Bowie. Il cantautore ha avuto diversi soprannomi nel corso della sua carriera, ma il più celebre è anche quello che non si pensava fosse in realtà uno pseudonimo. Il principale motivo che spinse il Duca Bianco a modificare il suo cognome fu David Jones, meglio noto come Davy Jones, ovvero il leader dei Monkees, celebre gruppo pop-rock fondato nel 1965 a Los Angeles. Non voleva essere confuso con lui per nessun motivo al mondo, così decise di modificare il suo nome in ambito artistico.
Perché ‘David Bowie’?
Nel 1965 David entrò nel gruppo Lower Third, con i quali pubblicò il singolo You’ve Got a Habit of Leaving. Fu proprio in questo periodo che il cantante adottò il nome d’arte “David Bowie”. Oltre alle motivazioni che lo spinsero a cambiare nome, da ricondurre al sopracitato Davy Jones, viene da chiedersi come arrivò a scegliere proprio “Bowie“. Il Duca Bianco raccontò di aver scelto questo nome d’arte ispirandosi agli omonimi coltelli da caccia, creati da Jim Bowie.
“Volevo qualcosa che esprimesse un desiderio di tagliare corto con le bugie e tutto il resto” dichiarò il cantante. Secondo alcune fonti, l’ispirazione venne a David dopo aver visto il film La battaglia di Alamo del 1960, nel quale il creatore dei coltelli Jim Bowie era interpretato da Richard Widmark, un celebre attore statunitense.
Sono diversi i soprannomi adottati da Bowie lungo la sua carriera. I più famosi sono stati sicuramente Ziggy Stardust e The Thin White Duke, ma anche: Alladin Sane, Halloween Jack e Nathan Adler.
Storia di un camaleonte
Tanti sono stati i suoi soprannomi, come tante sono state le metamorfosi di David Bowie. Fu acclamato dalla maggior parte della critica musicale e da molti altri artisti che frequentavano il suo ambiente, per l’inventiva, la capacità di spaziare fra svariati generi musicali e il rinnovarsi costantemente. La sua natura poliedrica e camaleontica lo portò a reinventare nel tempo il proprio stile e la propria immagine, creando numerosi alter ego, ognuno con la propria personalità. Pur variando così tanto, il Duca Bianco riuscì a vendere più di 150 milioni di copie in tutto il mondo, venendo considerato uno dei musicisti più importanti della storia per il suo immenso contributo.