Di recente, lo storico bassista dei Guns N’Roses, Duff McKagan, ha fatto chiarezza sui motivi per i quali, Izzy Stradlin, chitarrista e cofondatore del gruppo, non fosse stato coinvolto nel fortunatissimo Not In This Lifetime Tour e; tanto meno, dalla Reunion sensazionale dalla quale è derivata la serie di eventi in questione. In quelle stesse ore, il batterista Steven Adler, ha rimembrato nostalgicamente ciò che l’ha inviso dalla band di Paradise City irrimediabilmente, al punto da finirne estromesso.
Steven Adler è stato il batterista dei Guns N’Roses nel corso delle sessioni di incisione dell’iconico album Appetite For Destruction del 1987 e per Lies del 1988. Adler fu sostituito poco prima che le procedure di registrazione del doppio album del 1991, Use Your Illusion, cominciassero. Dietro ai tamburi si susseguirono, dopo di lui, diversi nomi. Prima arrivò Matt Sorum; al quale subentrò, successivamente, John Freese, Bryan Mantia e Frank Ferrer. Quest’ultimo, ha rimarcato il suo ruolo di batterista nella band di Welcome To The Jungle anche dopo il ritorno in postazione di Slash e Duff McKagan.
Perché Steven Adler venne allontanato dal gruppo?
Steven Adler non fa mistero del fatto che, la causa principale del suo allontanamento dai Guns N’Roses fosse l’abuso di sostanze stupefacenti dal quale venne travolto negli anni d’oro della band. Nel corso di un’intervista per l’emittente radiofonica Lazer 103.3; il batterista rivela: “La mia dipendenza fa schifo, lo so, ma a volte la vita va così. Non sono il primo – aggiunge – ma non sarò, di certo, nemmeno l’ultimo o tanto meno la persona che l’ha inventata. Sfortunatamente sono nato con una personalità particolarmente incline alle dipendenze”.
Secondo Steven Adler, la ragione attribuibile ad un comportamento così instabile, andrebbe ricercata in una sorta di sindrome dell’abbandono maturata dal batterista già dalla prima infanzia. Adler, infatti, venne abbandonato dal suo padre biologico in tenera età, per poi essere accudito dalla madre di lui. “Quando i Guns N’Roses mi hanno mandato via è stato devastante – rivela Adler – Avrei potuto stare meglio, prima che mi licenziassero andava tutto bene. Inconsciamente, era un po’ come se mi trovassi davanti a un bivio. A quel punto, potevano accadermi due cose. Potrei aver toccato il fondo o risollevarmi. Purtroppo, scesi. Ero distrutto. Tutto quello che mi accadde, per me, era semplicemente troppo. L’ansia e la depressione mi travolsero. Il gruppo mi lasciò senza neanche un soldo e non riconoscendomi i diritti d’autore. Fu davvero vergognoso e, rese tutto molto più difficile”.
La visione del batterista riguardo il presente
Ad oggi, Steven Adler afferma senza remore alcuna di non serbare rancore nei confronti dei suoi ex collegi. Sembrerebbe che sia ancora amico di Slash. In effetti, il batterista è stato invitato in occasione di alcuni cameo sui palchi del Not In This Lifetime Tour nel corso di qualche data nel 2016. Adler ha eseguito insieme ad Axl Rose e gli altri membri del gruppo, alcuni dei brani tratti da Appetite For Destruction.
L’invito, rivela Adler, gli aveva infuso alcune speranze per un futuro coinvolgimento maggiore negli eventi dal vivo che, tuttavia, non si è verificato. Steven Adler definisce l’esperienza incredibile dicendo: “Ero convinto che Axl, Slash e Duff fossero della stessa idea e che avessero intenzione di rendermi partecipe a più iniziative del genere nel corso del tempo. Anche se non l’hanno fatto, va bene così. Parafrasando il grande Freddie Mercury, è meglio essere amati per un anno che passare una vita da soli”.