David Bowie, nel momento della sua morte avvenuta il 10 gennaio 2016, aveva lasciato un’eredità piuttosto cospicua. Si parla di una proprietà di oltre 100 milioni di dollari, per la precisione circa 180 milioni di dollari, quindi quasi 200 milioni. Ha lasciato alla sua ex moglie Iman e ai suoi figli moltissimi cimeli e abitazioni e aveva chiesto di essere cremato e che le sue ceneri venissero disperse nell’isola di Bali. Il documento, archiviato in un tribunale di New York, recitava anche altre volontà molto precise. Si parla di 2 milioni di dollari alla sua assistente di vecchia data Corinne Schwab e 1 milione a Marion Skene, sua amica e tata del figlio maggiore.
LE QUOTE AI FIGLI
Oltre a una quota equivalente al 25% della proprietà generale, Bowie lasciò una proprietà sulla Little Tonshi Mountain, vicino a Woodstock, alla figlia di 15 anni Alessandria, avuta con l’ex moglie Iman. Anche Duncan Jones, il 44enne figlio di Bowie avuto dal precedente matrimonio del padre con Angela Barnett, ricevette il 25%. Dal momento che Bowie vendette circa 140 milioni di dischi durante una lunghissima carriera di oltre 50 anni, il patrimonio aumenta vertiginosamente. Secondo i calcoli, avrebbe guadagnato circa 55 milioni di dollari dalla vendita dei cosiddetti “titoli Bowie“, trasformando sostanzialmente i suoi brani in manne finanziarie.
IMAN E L’EREDITÀ SPIRITUALE
Il restante 50% del patrimonio venne destinato a Iman, così come a tutte le altre sue proprietà, incluso il loro appartamento in Lafayette Street a Manhattan, secondo il Daily News. Ciò che però non può essere contato è la grandissima eredità spirituale, artistica e umana del Duca Bianco. Nel giorno preciso della morte di Bowie, avvenuta a causa di un cancro al fegato il 10 gennaio, due giorni dopo il suo 69° compleanno, venne rilasciato Blackstar, il suo ultimo album. Si pensa che fosse stata una sua decisione precisa al suo manager e ai discografici, come se Blackstar fosse il suo vero e proprio testamento musicale e biologico.
I TRIBUTI
La sua morte ha causato uno sfogo internazionale di dolore. La musica e le canzoni di Bowie sono salite alle stelle sul servizio di streaming musicale Spotify. Brani come Life on Mars, Heroes, Let’s Dance, Rebel rebel e moltissime altre sono entrate nella classifica dei 10 pezzi più ascoltati appena 24 ore dopo l’annuncio della sua morte. Una galassia di celebrità – tra cui Kanye West, Madonna, Harry Styles degli One Direction, Iggy Pop, Sir Paul McCartney, Brian Eno, Gene Simmons dei Kiss – hanno reso un sentito omaggio a Bowie. Addirittura Annie Lennox scrisse una poesia per lui.
IL RICORDO DEI FAN
A Brixton, nel sud di Londra, dove Bowie nacque nel 1947, centinaia di fan si radunarono per un concerto di massa. Vennero organizzati concerti gratuiti e come omaggio ai fan a Londra e New York per ricordare questo grandissimo artista. A Soho, a New York, accanto a dove vivevano Bowie e Iman, i fan si sono riuniti per deporre candele e fiori. In accordo con i desideri di Bowie, per lui non si tenne alcun funerale. La sua famiglia disperse le sue ceneri dopo una cerimonia buddista sull’isola indonesiana di Bali. Qualcuno disse che la morte di Bowie equivale alla morte del proprio padre o di un genitore. E non ha torto.