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Rob Halford: “Spero che il mio album porti più persone nell’universo Metal”

Rob Halford, storico membro della band heavy metal Judas Priest, ha pubblicato il suo lavoro da solista Celestial per l’etichetta Legacy Recordings. Disponibile in tutti i negozi di dischi e store digitali dal 18 ottobre 2019. Egli ha dato vita ad un lavoro che mescola classici natalizi con brani completamente nuovi e si rivolge sia agli amanti della musica tradizionale festiva che agli amanti del metal. In una recente intervista, il cantante ha espresso il suo entusiasmo per il suo nuovo lavoro e ha parlato delle intenzioni reali dell’album.

L’intervista a Rob Halford

Ospite al programma radiofonico del weekend Full Metal Jackie, Halford ha risposto a diverse domande. Guardando il suo profilo instagram si può notare come egli sia un amante del Natale. “Lo adoro per molte, molte, molte ragioni. Quindi questa è un’altra meravigliosa opportunità per emettere vibrazioni metal attraverso i tipici messaggi di Natale.

La cosa bella dell’heavy metal negli ultimi anni, è l’aver buttato giù le pareti. Si tratta di un movimento globale ormai. Quando giriamo come i Judas Priest, la musica metal che ascoltiamo è completamente diversa da quella che noi iniziammo 50 anni fa.” ha spiegato il cantante. “La forza e la potenza del metal sono molto speciali, e per alcune persone difficili da raggiungere. Noi maniaci del metal siamo una specie di razza esclusiva. Per questo credo che l’opportunità offerta dalla musica natalizia sia molto ampia, ci porta in posti nuovi e allo stesso tempo porta più persone nel mondo metal.

I 50 anni dei Judas Priest

I Judas Priest nel 2020 arriveranno a 50 anni di storia, e proprio su questo evento è stata rivolta una domanda a Halford, sulla sua visione dall’inizio della carriera fino a questo incredibile traguardo. “Si tende a ricordare principalmente i primi anni. Qualsiasi band di quegli anni ricorda quanto tutto fosse una continua battaglia. Bisognava lottare in ogni bar, in ogni club e in ogni pub. Bastava collegarsi ad un amplificatore e si iniziava a giocare. Appena guadagnavamo qualche soldo lo spendevamo in cibo o gas per il furgone. Quindi passare da quegli anni, a questi, 50 milioni di dischi venduti dopo, con 50 anni di storia, rende tutto così magico.

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